“L’ho ammesso davanti ai pubblici ministeri. Tutto quello che dovevo dire l’ho detto ai magistrati. Ho parlato con loro e parlerò ancora, con tutte le procure che riterranno di convocarmi a Napoli o anche in altre parti d’Italia”.
E’ quanto afferma, al Messaggero, il senatore Sergio De Gregorio, dopo la notizia che la procura di Napoli indaga il leader del Pdl Silvio Berlusconi per la presunta compravendita di senatori, fascicolo aperto dopo le dichiarazioni ai magistrati dello stesso De Gregorio. “Non provo nessun sentimento di astio né di vendetta nei confronti del presidente Berlusconi – afferma -. Semplicemente ho deciso che dovevo fare chiarezza sulla mia vita politica e personale. Non voglio fare la figura dell’Al Capone di turno, del delinquente abituale. Era giusto che dicessi quello che avevo da dire e se questo può danneggiare qualcun altro me ne dispiace ma non potevo fare altrimenti”. Alla domanda se pensi di tornare a fare politica, De Gregorio afferma: “Al momento non ci penso. Penso soprattutto alla mia famiglia che è stata distrutta dalle vicende giudiziarie degli ultimi anni. Per difendermi ho disperso il nostro patrimonio, ho rovinato l’esistenza a mia moglie e ai miei figli, abbiamo subito tante cattiverie ingiustificate. E ora abbiamo debiti da ripagare e una vita da ricostruire”.