Tutti in bicicletta, al bando le autoblu, al lavoro per una informazione ‘senza filtri’ e per un Paese piu’ ‘green’. Si presentano on line gli eletti del Movimento 5 stelle, i circa 160 deputati e senatori che si sono incontrati oggi per la prima volta in un albergo romano con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Dopo aver scelto (per alzata di mano e per tre mesi) i capigruppo di Camera e Senato, sono passati uno ad uno davanti alle telecamere che trasmettevano (non senza difficolta’) la ‘cerimonia’ in streaming sul sito del Movimento, ‘La cosa’.
Il capogruppo al Senato Vito Crimi (che prende la parola per primo con l’omologa a Montecitorio Roberta Lombardi) esalta la figura del Parlamento: “E’ l’organo centrale della democrazia italiana, che e’ una Repubblica fondata sul Parlamento. Li’ si fanno le leggi. Dobbiamo togliere la sudditanza del Parlamento dal governo e ridare al Parlamento il ruolo di organo principale della Repubblica italiana”. E il lavoro nelle aule parlamentari, stando agli interventi dei neo eletti, non manchera’ di certo.
In poche parole, ogni deputato e senatore si presenta e indica cosa vorrebbe fare una volta messo piede nel palazzo. Donatella Agostinelli, 28 anni, dice basta ai “soldi per le finte rinnovabili, vanno restituiti alla collettivita’”. Massimiliano Bernini, 37 anni, docente precario, spiega che la priorita’ va alla “scuola pubblica, c’e’ mancanza fondi”, e poi alla “lotta alla precarieta’”. Alfonso Bonafede, avvocato toscano, ovviamente vorrebbe occuparsi di giustizia mentre Laura Bignami, 43 anni e tre figli, fisica nucleare, vanta un impegno sui casi di “ritardi mentali e sulle difficolta’ di apprendimento”.
Molti neo parlamentari parlano di informazione e media, spesso puntando il dito sulla stampa e i giornalisti. “Ho sempre fatto controinformazione, diffusione di informazioni vera, e spero di continuare a lavorare cosi'”, spiega Monica Casaletto mentre Emanuela Corda, dalla Sardegna, indica come priorita’ l’abolizione del “finanziamento pubblico alle testate giornalistiche”.
E a proposito di abolizione, Federica Daga non dimentica uno dei cavalli di battaglia di Beppe Grillo: “Ripartiamo dall’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti”. In tanti mostrano scarsa dimestichezza con un microfono, e non si perdono certo in complicati ragionamenti o schemi politici: “Vado in bici e vorrei che potesse andare dall’aeroporto a Montecitorio in bicicletta”, spiega Roberto Cotti, dalla Sardegna. Mentre il veneto Marco Brugnerotto sente tutto il peso della responsabilita’: “Questo e’ l’ultimo tentativo di democrazia. Non dobbiamo sbagliare niente”.