Il cancro che da circa diciotto mesi affligge Hugo Chavez, gia’ operato quattro volte a Cuba e appena riaggravatosi per complicanze polmonari, e’ il risultato di un “attacco da parte dei nemici storici” del Venezuela, e rientra nel “fuoco di fila” di complotti contro il leader bolivariano, in atto da quando sali’ al potere quattordici anni fa, il 2 febbraio 1999: lo ha affermato il vice di Chavez, Nicolas Maduro, suo delfino e sostituto di fatto, durante un discorso alla Nazione trasmesso in diretta dalla televisione di Stato, a margine di una riunione di gabinetto da lui presieduta.
Maduro ha aggiunto di aver ordinato l’espulsione dal Paese di un addetto militare dell’ambasciata degli Stati Uniti a Caracas: si tratta del rappresentante dell’Aviazione, David del Monaco, che avrebbe “proposto piani cospiratori” a ufficiali venezuelani in servizio attivo con l’intento di indurli a organizzare un golpe. Per tale ragione, ha puntualizzato Maduro, al diplomatico Usa e’ stato impartito un ultimatum di 24 ore affinche’ lasci la sua attuale sede. Il vice diChavez ha quindi avvertito che sono “in preparazione misure speciali” per stroncare una rivolta contro il governo ordita da cospiratori mentre il 58enne paziente lotta con la malattia. A tale proposito, “non abbiamo alcun dubbio”, ha rincarato la dose Maduro, “arrivera’ il momento indicato dalla Storia in cui si potra’ istituire una commissione scientifica d’inchiesta che accerti come il Comandante Chavez sia stato attaccato”: in pratica, il numero due del regime ha ventilato una soluzione analoga a quella seguita per la misteriosa morte nel 2004 dell’ex leader dell’Olp e primo presidente palestinese, Yasser Arafat, che si sospetta sia stato fatto contaminare con un isotopo altamente radioattivo dai servizi segreti d’Israele.