SALERNO – La Diocesi di Potenza e la Parrocchia della Santissima Trinita’, dove e’ stato ritrovato il corpo di Elisa Claps, non potranno essere parti civili nel processo contro Danilo Restivo. Lo ha stabilito la Cassazione dichiarando inammissibile il ricorso presentato dall’Arcivescovo metropolita contro l’ordinanza del gip di Salerno dell’8 novembre 2011.
La settima sezione della Suprema Corte, che funge da ‘filtro’, ha dichiarato l’inammissibilita’ dell’istanza che contestava – si legge nell’ordinanza depositata oggi – la preclusione dell”’esercizio di una facolta’ processuale, in ragioni di motivazioni espressive di una chiara ipotesi di sviamento o di eccesso di potere giurisdizionale” poiche’ ci sono stati ”una intempestiva valutazione dei merito della pretesa civilistica” e ”un riferimento a indagini in corso per eventuali responsabilita’ concorrenti sulla base di analisi probabilistice connesse a eventi futuri e incerti”. Nell’ordinanza della Corte richiama invece la posizione assunta piu’ volte dalla Sezioni Unite per cui non e’ consentita l’impugnazione del provvedimento di inammissibilita’ della costituzione di parte civile.