PIEDIMONTE MATESE – Una petizione popolare per sensibilizzare la popolazione, una nuova manifestazione pubblica in piazza già fissata , una diffida alla presidenza del tribunale per l’eventuale firma del decreto di soppressione della sezione distaccata matesina o per il ritiro in caso di atto già adottato, l’appello alle amministrazioni a fare di più in termini di pressione.
Questo l’arco delle iniziative programmate dall’associazione locale degli avvocati emerso nel corso dell’incontro di stamane e da scoccare per scongiurare in extremis la chiusura, o meglio l’anticipazione, della sezione giudiziaria territoriale già operativa a seguito del decreto legislativo che fissa il regime a settembre. L’avvocato Cimino ha richiamato nel corso dell’incontro trasformato in una sorta di conferenza stampa allestita su un dehor in piazza Carmine, a quanto capitatogli ieri per descrivere “i disagi ed i danni” di una tale trasferimento nella sede centrale di S.Maria Capua Vetere: “ sono partito da Piedimonte alle 8 e per avere una copia di una sentenza agli uffici ho dovuto aspettare più di un’ora e mezza di fila. Questi tra i disagi che affliggeranno i cittadini del nostro territorio per la soppressione della sezione distaccata” ha tuonato mentre la pioggia poco clemente circondava la pedana di un bar all’angolo della piazza. Cimino ha ringraziato i colleghi presenti (più numerosi del solito) ed entrato nel vivo della preoccupazione per le sorti(segnate?) della sede del tribunale locale “unico punto di riferimento come presidio di giustizia senza il quale si viene a depauperare tutto il territorio ” ha dichiarato Cimino che ha continuamente messo a fuco una linea d’azione fondata non sulla rivendicazione e lotta di una categoria professionale ma di tutta la collettività dell’area matesina. “Se e quando si chiuderà quella porta non avremo più rappresentatività giuridica come tradizione quasi bicentenaria delle esigenze e dei valori di questa collettività, di tutte le comunità” ha arringato Cimino , passaggi questi ultimi molto applauditi dai collegi presenti. “Dove ci collocherà il presidente in caso di soppressione anticipata della sede vista che la sede è già satura e non ci sono spazi ampi fruibili ? Piedimonte Matese non è Marcianise o Caserta vicine a S.Maria Capua Vetere. E poi quali risparmi si avranno? Si dovranno adeguare gli spazi della sede centrale , pagare il personale trasferito . Ci sarà, anzi un aggravio di spese” ha aggiunto Cimino manifestando forti perplessità circa il ricorso al cosiddetto processo on line (gli sportelli di giustizia richiamati nella relazione illustrativa del decreto attuativo ndr) : “passeranno anni” ha obiettato il presidente dell’associazione forense matesina. “Che senso ha allontanare la giustizio dal territorio di riferimento è l’interrogativo che da due anni non ha avuto ancora risposte” sollecitando la politica a tutti i livelli ad ascoltare la gente” spronando a coinvolgere anche i neo eletti al parlamento. In più ha messo in evidenza i danni all’economia locale per “l’indotto che viene meno”. Non soddisfatto dell’azione degli enti locali e dell’opera del comune di Piedimonte Matese :”lancio una sfida – rivolgendosi all’avvocato Benny Iannitti, presidente del consiglio comunale che era intervenuto poco prima. Facciate molto di più . non basta un consiglio comunale. Ieri ho sentito l’avvocato Carlo Grillo( componente dell’organo forense provinciale ndr) e mi ha riferito che il presidente del tribunale andrà per la sua strada ed il consiglio dell’ordine per la sua: se il presidente firmerà il decreto di soppressione anticipata l’organismo forense presenterà un ricorso al Tar . Noi come associazione presenteremo una diffida ed avvieremo un petizione poplare”.
Michele Martuscelli