Basta discriminazioni perché “si possa finalmente aprire una nuova stagione di relazioni industriali con il Lingotto”. E’ la proposta lanciata da Maurizio Landini, dopo la notizia che la Procura di Nola ha indagato Sergio Marchionne per violazione dei diritti sindacali a Pomigliano.
Il segretario della Fiom annuncia anche, in una intervista a Repubblica, “una manifestazione dell’industria a maggio che lanci l’idea di un contratto unico e un sindacato dell’industria che dia più forza al settore” in un Paese che “si sta deindustrializzando”. Landini sottolinea di non essere soddisfatto per i guai giudiziari di Marchionne perché “non ho mai personalizzato e credo che un sindacalista non debba mai farlo”.
“La Fiat – osserva – ha scelto di impedire agli iscritti alla Fiom di Pomigliano di lavorare. Questo è anticostituzionale perché in un nessun paese democratico le aziende fanno lavorare o lasciano a casa la gente sulla base dell’iscrizione a questo o quel sindacato”. Per questo “non capisco lo stupore della Fiat. Loro calpestano i diritti e i cittadini-lavoratori vanno in tribunale a difendersi”.