NAPOLI – E’ cominciato oggi davanti alla III sezione della Corte d’assise di appello il processo di secondo grado nei confronti di Alberto Amendola e Giuseppe Avolio, già condannati rispettivamente a 21 anni e quattro mesi e a 18 anni al termine del processo con rito abbreviato per l’omicidio di Teresa Buonocore. La donna venne uccisa nel settembre del 2010 per avere testimoniato contro l’uomo che aveva violentato una delle sue due bambine.
Il sostituto procuratore generale Francesco Iacone ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado, ritenendo che la sentenza del gup Umberto Lucarelli sia stata ben motivata; la decisione è stata accolta con amarezza da Pina Buonocore, sorella di Teresa: auspicava infatti una richiesta di aggravamento della condanna. Nel suo intervento l’avvocato Francesco Cristiani, che assiste la Buonocore, ha sottolineato le conseguenze negative che l’uccisione di Teresa ha avuto sui suoi familiari e in particolare sulle due figlie. Ciò nonostante, in primo grado, la precedente difesa della famiglia Buonocore non aveva chiesto una provvisionale. La prossima udienza è fissata per il 15 maggio, quando è prevista la discussione dei difensori dei due imputati. Subito dopo la corte, presieduta da Maria Monaco, si ritirerà in camera di consiglio per la sentenza. Come mandante dell’omicidio è stato condannato all’ergastolo lo scorso dicembre Enrico Perillo.