A mani nude, pietra dopo pietra, inseguendo i flebili segnali di vita provenienti da tonnellate di macerie. Un’operazione di soccorso surreale, d’altri tempi, nel centro di Barletta. Una lotta contro il tempo per cercare di salvare le operaie di un piccolo maglificio rimaste intrappolate dopo che un vecchio edificio in demolizione,

e che qualcuno aveva gia’ segnalato alle autorita’ per la sua potenziale pericolosita’, ha fatto ieri da detonatore causando il crollo di una palazzina a tre piani. Il bilancio della tragedia poteva essere piu’ grave se nell’edificio crollato ci fossero stati tutti i residenti: era mezzogiorno e nella palazzina c’era solo una donna all’ultimo piano. E’ in stato interessante e se l’e’ cavata con poche escoriazioni e molta paura. E’ stata fortunata perche’ la sua casa e’ stata solo parzialmente interessata dal crollo. Le vittime sono cinque: una e’ la figlia quattordicenne dei proprietari del laboratorio tessile, Maria Cinquepalmi, le altre sono le operaie Matilde Doronzo, 32 anni, Giovanna Sardaro, 30 anni, Antonella Zaza, 36 anni e Tina Ceci, 37 anni. Miglior sorte ha avuto una loro collega: Mariella Fasanella, prima di essere trasportata in ospedale, e’ stata sentita da uno speleologo che le ha chiesto alcune informazioni sui luoghi per poter meglio mirare le ricerche. Un tentativo certosino perche’ dall’anfratto creatosi nel crollo, e nel quale erano rimaste le operaie, arrivavano deboli lamenti per guidare la mano prudente dei vigili del fuoco. Piu’ volte e’ stato chiesto a gran voce a tutti i presenti, tra i quali numerosi curiosi, di fare silenzio perche’ nessun grido di speranza, che potesse fare da calamita, si perdesse nel vuoto. Nel crollo sono rimasti feriti anche alcuni passanti, che hanno riportato ferite non gravi e che sono stati accompagnate in ospedale. Una tragedia dai contorni ancora tutti da accertare ma che ha degli elementi che, se provati, la rendono incredibile. Venerdi’ scorso, infatti, i proprietari delle due palazzine attigue a quella in demolizione hanno chiesto all’Ufficio tecnico comunale di intervenire per la messa in sicurezza a causa dei lavori di smantellamento del palazzo. Il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo, ha aperto un fascicolo per disastro colposo ed omicidio colposo plurimo. I carabinieri hanno sentito il proprietario dell’edificio in demolizione per sapere quali tipi di lavori fossero in atto e per conoscere, nello specifico, le modalita’ di intervento. Tra gli altri, un sopralluogo è stato fatto nel pomeriggio dal sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, il quale ha lodato la prontezza dei soccorritori sottolineandone la professionalita’ e il coordinamento.

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