NAPOLI – «Il sequestro dell’Area ex Italsider di Bagnoli ripropone il fondamentale tema del “chi controlla i controllori” e del conseguente conflitto di interessi istituzionale che già si era palesato nelle inchieste sui Regi Lagni.

Purtroppo, però, si deve anche dire che questo sequestro non sorprende: pure la commissione che presiedo, nel corso di sopralluoghi e audizioni sul tema, aveva potuto constatare e denunciare gravi inadempienze, e se tutti abbiamo letto i risultati cui è giunta la commissione parlamentare sul ciclo rifiuti, addirittura già nel 2009 la Corte dei Conti sottolineava che, a fronte di una spesa all’epoca di quasi 80 milioni di euro, i lavori di bonifica non erano stati completati e non per mancanza di fondi quanto, piuttosto, per l’inadeguatezza delle Istituzioni che avrebbero dovuto provvedere alla bonifica» lo afferma in una nota il Presidente della Commissione Regionale Bonifiche Antonio Amato «Le eventuali responsabilità giudiziarie saranno verificate dagli organi preposti, noi possiamo solo sperare che, qualunque sia l’esito di indagini e procedimenti, non si concluda poi il tutto da un lato con l’accertamento del danno e dall’altro con prescrizioni e impossibilità di riconoscere un’adeguata previsione di reato come già avvenuto nei processi per le operazioni Cassiopea e Carosello. In ogni caso» conclude il Presidente Amato «anche alla luce dei primi sconcertanti dati di quest’indagine, è assolutamente necessario ridefinire gli interventi da mettere in campo per l’area Occidentale di Napoli che deve essere una priorità dell’agenda politica e istituzionale. E non ci sono solo l’ex Italsider e Città della scienza, ma anche i suoli della ex Base NATO sui quali, proprio domani, inizieremo come commissione ispettiva una serie di audizioni e sopralluoghi».

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui