Dopo un’altra tornata di estenuanti trattative tra il governo greco e i rappresentanti della troika (Fmi, Ue e Bce) – iniziato il 13 marzo – l’accordo “su tutti i punti” che separavano le due parti sembra molto vicino, secondo fonti del ministero delle Finanze.

Anche lo spinoso problema dei licenziamenti nel settore pubblico – condizione considerata dalla troika indispensabile per la concessione della tranche di marzo da 2,8 miliardi di euro e che ha sinora ritardato la conclusione delle trattative – sarà risolto presto, come ha detto il ministro per la Riforma Amministrativa Antonis Manitakis. Il governo, secondo informazioni di stampa, si appresta a superare l’impasse con l’approvazione di una legge che renderà più semplici le procedure per l’allontanamento dal settore pubblico dei dipendenti irregolari. In ogni caso, la richiesta della troika che riguarda il licenziamento di 7.500 dipendenti irregolari entro la fine del 2013 e il licenziamento di un totale di 20.000 entro la fine del 2014 non è prevista dal memorandum firmato dal governo greco e, di conseguenza, dovrà essere affrontata, secondo fonti del ministero per la Riforma Amministrativa, dai leader dei partiti che sostengono il governo di coalizione, ovvero il socialista Pasok e Sinistra Democratica. Le trattative con la partecipazione del ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, riprenderanno lunedì prossimo, dopo il rientro del ministro da Dublino dove partecipa alla riunione dell’Eurogruppo. Intanto per questo pomeriggio è prevista una riunione tra il vice ministro delle Finanze Christos Staikouras e i rappresentanti della troika con la partecipazione anche del ministro per la Riforma Amministrativa.

 

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