NAPOLI – Sarà in scena al Teatro Elicantropo di Napoli, da giovedì 18 aprile 2013 alle ore 21.00 (in replica fino a domenica 21), L’alchemica dei sogni, spettacolo liberamente ispirato a Cassandra di Christa Wolf, nell’ideazione, coreografia e interpretazione di Simona Lisi, attrice e danzatrice marchigiana, che dopo aver lavorato in compagnie di danza contemporanea in Italia e all’estero, ha iniziato ad avvicinarsi a un approccio più globale dell’essere in scena.

Alla realizzazione dell’allestimento, presentato da Compagnia Castadea e Associazione Ventottozerosei, hanno collaborato Andrea Salvadori, musicista e compositore toscano, chitarrista per molti cantanti della scena autoriale contemporanea, e Paolo Doppieri, regista e autore di video musicali. L’alchemica dei sogni è una “visione” del mito di Cassandra, dove il movimento, la musica e la parola si mescolano nel ritmo comune dei diversi linguaggi. Cassandra era la più bella delle figlie di Priamo e di Ecuba. Le fu dato il dono della profezia da Apollo che, in tal modo, desiderava sedurla. Quando Cassandra accettò il regalo, ma rifiutò le sue attenzioni, il dio la privò del potere di persuasione. La profetessa Cassandra può vedere, anche ciò che è contro se stessa, ma non può far nulla per evitare il compiersi degli accadimenti e delle tragedie. Chi è Cassandra? E che sognerebbe ora? Chi sarebbe pronto a crederle? Partendo dal testo potente di Christa Wolf, la messinscena offre una Cassandra senza tempo, prigioniera del suo ricordare, dove idoli, guerre, linguaggio, potere, si mescolano nella lingua e nei gesti di questa profetessa, che tutto vede senza la possibilità di essere creduta. Destino crudele che Cassandra elude, ricompensata dalla forza immaginifica delle sue evocazioni e dalla realizzazione postuma dei suoi vaticini. L’alchemica dei sogni è, anche, un’occasione per far parlare l’inconscio nella libertà delle sue associazioni. La figura della profetessa Cassandra è evocata come metafora di una modalità di comunicazione che ha la forza dirompente e la sapienza della “visione”, del vedere oltre le apparenze e gli inganni della realtà. Una modalità di comunicazione al femminile, più ancestrale, spesso inascoltata, che contiene più verità di qualsiasi discorso razionale e perfettamente organizzato. Ogni epoca che non crede nei sogni deve crearsi delle illusioni, come “la conquista” o, più semplicemente, “i beni di consumo”, e in nome di queste illusioni sacrifica il suo istinto e perde indicazioni preziose. Al posto dei sogni ci sono illusioni.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui