L’iSad, quel sentimento di vuoto per la scomparsa di Steve Jobs – così come l’ha coniato la Cnn – si avverte eccome quando ci si avvicina ai luoghi della sua vita. E’ un sottofondo che quasi non fa rumore ma è dappertutto da queste parti, come il cielo plumbeo che copre la Baia.

Si sente forte a Palo Alto, per esempio, la città dove il 56enne Jobs viveva, 53 chilometri da San Francisco, sede della prestigiosa e costosa università di Stanford. Qui, davanti alla casa del fondatore di Apple, la processione di chi gli vuole rendere omaggio è cominciata ieri subito dopo la notizia della sua scomparsa. In poco tempo all’angolo tra Waverly Street and Santa Rita Avenue si sono raccolti mazzi di fiori, lumini, un iPad bianco con la foto di Jobs che campeggia sul sito della compagnia. Qualcuno ha posato accanto delle mele rosse, addentate di lato a ricordare il simbolo di Apple come lo abbiamo conosciuto negli anni. Molti i bambini in braccio ai genitori. Poi le scritte sull’asfalto del marciapiede, col gesso: “Steve, hai reso il nostro mondo migliore”, “Grazie per le tue idee” e via così. La polizia si è organizzata già dal pomeriggio di ieri: ha chiuso la strada sistemando le transenne e preparandosi all’afflusso di visitatori di oggi. Ma non c’è confusione. Un via vai che si consuma sotto la pioggia con grande discrezione, quasi sottovoce, davanti a quella casa con i fiori arancione sulla facciata. Così come sottovoce parla un vicino di Jobs: “Il giorno di Halloween ha aperto il cortile interno della sua casa, e ha sistemato un calderone ribollente con del ghiaccio secco. Quando i bambini si sono avvicinati, lui li ha accolti e per farli contenti ha tirato fuori confezioni di succo di mela. In fondo nessuno glielo aveva chiesto”. Altri hanno scelto di ritrovarsi in un parco nei pressi per una veglia dal sapore hi-tech: dai loro iPhone hanno riprodotto il suono di una campana tibetana, ricordando la pratica buddista di Jobs. Ricordi discreti ma intensi. Che sembrano raccogliere l’invito fatto dai famigliari di Jobs, la moglie Laurene Powell, 47 anni, sposata nel 1991 con una cerimonia con rito buddista, e dai tre figli, Reed, Erin, Eve: “Steve è morto pacificamente oggi circondato dai suoi cari”, si legge in un comunicato. “Nella sua vita pubblica era conosciuto come un visionario, nella sua vita privata ha amato la sua famiglia. Siamo grati ai tanti che hanno condiviso i loro desideri e le preghiere durante l’ultimo anno di malattia di Steve, e presto creeremo un sito per dare voce a chi intende offrire omaggi e ricordi. Siamo grati per il sostegno e la gentilezza di coloro che condividono i nostri sentimenti per Steve. Sappiamo che molti di voi piangono con noi, e vi chiediamo di rispettare la nostra privacy durante il nostro tempo di dolore”. Un memoriale si è creato anche nella vicina University Avenue, dove si trova l’Apple store: post-it, candele e testimonianze e bandiera Apple a mezz’asta come in tutti i negozi del mondo. Anche a Cupertino, sede dell’azienda la scena si ripete e si rinnova di ora in ora. Davanti al quartiere generale – dove c’è stato un omaggio anche al suono di cornamusa – i dipendenti entrano ascoltando il loro iPod. Pochi parlano. Uno di loro, un product designer, si ferma coi giornalisti: “Ha significato molto per l’azienda e le persone che lavorano qui. Ha instillato un grande valore etico e una visione: quella di Apple. E’ una perdita, noi lo avvertiamo, ma sappiamo anche quello che dobbiamo fare”. In tanti a Cupertino devono molto a Jobs. “Sono nata a qui”, dice Peggy Fang, che come molti altri residenti della città della Silicon Valley, poco dopo aver saputo della morte di Jobs è andata a rendergli omaggio, con un mazzo di fiori depositato su un prato del campus dell’azienda, “vivo dall’altra parte della strada. Oggi è un giorno molto triste per noi di qui. Jobs, a Cupertino ha fatto la differenza. La nostra città, le nostre proprietà hanno acquistato un valore che senza di lui non avrebbero mai avuto. E ora non sarà più lo stesso”. Né l’azienda né la famiglia di Steve Jobs per ora hanno fatto sapere quando si terrà il funerale, né sono stati dati dettagli su una possibile camera ardente. A Cupertino è il momento del silenzio.

 

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