Altra lezione di stile dai deputati della Lega, che non finiscono mai di stupire. Nel corso del dibattito alla Camera sulle intercettazione, gli uomini del Carroccio hanno stoppato le proteste della deputata del Pd, Lucia Codurelli, con un garbato: “Vai a fatti scopare”. Che galantuomini.
Poco prima, anche il premier Berlusconi aveva fatto la sua “sporca” figura annunciando, con una battuta, di voler cambiare nome al Pdl, il nuovo partito si dovrebbe chiamare “Forza Gnocca”. Intanto nel Pdl mette radici la fronda anti-cavaliere. “In questo momento c’è bisogno di mettere insieme le forze migliori”. E l’ora di pranzo quando il deputato del Pdl Claudio Scajola esce allo scoperto, spiegando il perché degli incontri in corso tra i deputati della sua area. La sera precedente, al ristorante della Galleria Alberto Sordi, è stato a cena con una quindicina di parlamentari della sua corrente. Si dice che i fedelissimi dell’ex ministro dello Sviluppo siano pronti a scrivere un documento, da consegnare al Cavaliere. Forse non ancora per chiedergli un passo indietro, ma almeno per ottenere un Berlusconi bis, allargato ai centristi. Che punti sul decreto sviluppo per recuperare i consensi. Una fronda, comunque, guardata con sempre maggiore sospetto dal premier. Gli scajoliani – secondo alcuni retroscena – si sono fatti i conti: il Pdl, in caso di voto anticipato, prenderebbe al massimo 120 deputati. In quel caso – fanno sapere – sarebbero promossi quelli del cerchio magico, i vertici, i coordinatori regionali e qualcun altro dei fedelissimi. Mentre a loro toccherebbero le briciole. Ecco dunque la parola d’ordine: allargare la maggioranza alle altre forze moderate del centrodestra. Passano poche ore e fa sentire la sua voce un altro autorevole malpancista del Pdl. L’ex ministro dell’Interno Beppe Pisanu, che dice: “Questo governo non è in grado di reggere il peso enorme della crisi che si è abbattuta sul nostro Paese”. E poi auspica “la nascita di un nuovo governo che unisca gli italiani e ci porti a conclusione della legislatura. Perché le elezioni anticipate sarebbero un male, nuocerebbero all’economia del paese”. Non è la prima volta che Pisanu fa questi discorsi, più volte ha evocato un esecutivo di larghe intese con un nuovo premier. Ora, però, nel palazzo si parla di manovre di avvicinamento tra i parlamentari della sua area e gli scajoliani. Insomma, una convergenza che comincia a diventare pericolosa per il Cavaliere.