”Entrino i clown. Siamo stati bistrattati da tutti e adesso eccoci qua. Tutti sotto shock”. Nigel Farage non sta nella pelle. E’ tutta la notte e tutto il giorno che il leader euroscettico festeggia, da quando con le prime proiezioni cominciava a paventarsi il risultato che poi e’ stato.

L’Ukip (United Kingdom Independence Party), il partito britannico degli euroscettici, ha conseguito un successo elettorale senza precedenti nelle elezioni locali di ieri in Inghilterra e Galles: con oltre il 25% di preferenze (147 rappresentati eletti nel rinnovo di 34 amministrazioni locali in Inghilterra e una in Galles) in alcuni casi imponendosi come secondo partito e relegando a un umiliante terzo posto il partito conservatore. Un evento del tutto straordinario per le dinamiche politiche ed elettorali britanniche. Adesso i partiti sono quattro. E ”l’Ukip c’e” potrebbe essere uno degli slogan da rilanciare in una campagna elettorale che si prospetta durissima, in vista delle politiche nel 2015 e passando per le elezioni europee nel 2014. Farage, non ne fa mistero, vuole entrare a Westminster. Vuole un riconoscimento (e tra le righe sembrerebbe quasi le scuse) da parte di quell’establishment da cui l’Ukip si e’ sentito snobbato. ‘L’errore’, che emerge oggi, lo riconosce prima di tutti il primo ministro David Cameron, che ha subito un duro colpo, anche nell’Oxfordshire, sua personale roccaforte. I Tory alla guida del governo di coalizione con i lib-dem pagano le impopolari politiche di austerita’. E’ chiaro che gli euroscettici, che da partito monotematico anti-Europa si sono via via spostati sulla politica mainstream, hanno attinto voti allo scontento della pancia del Paese. Sbagliate – dicono – le politiche di spesa pubblica, maldiretti i tagli, pericolose le politiche di immigrazione e soprattutto lontanissimo dalla gente il linguaggio dei partiti tradizionali. Cameron lo ammette: i partiti hanno “una lezione da imparare” da questi risultati, bisogna capirne il messaggio. “Capisco perche’ alcuni che ci hanno sostenuti in passato non sono tornati a farlo”. E poi quel ‘passo indietro’ che Farage tanto aspettava: “Bisogna mostrare rispetto per chi ha scelto di votare Ukip e lavorare sodo per riguadagnare consensi”. Cameron, tra gli altri, aveva definito l’Ukip un movimento di ”picchiatelli” e ”razzisti in incognito”. Incalzato dalle domande dei giornalisti in proposito, oggi ha detto: ”Non va bene insultare un partito politico e chi ha scelto di votarlo”. Cosi’ da oggi gli euroscettici hanno il loro posto in grafici e istogrammi nei programmi elettorali non stop in tv e sui siti web costantemente aggiornati. Il risultato e’ storico, la prima volta dal Dopoguerra che un quarto partito si impone in questi termini. E’ ”un terremoto” per la politica britannica e ”un cambiamento epocale” spera Farage.

 

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