Commissioni parlamentari, mail hackerat, strategia di opposizione, interventi su tv e giornali; e, soprattutto, la questione stipendio dei parlamentari. Per il M5S è un momento delicato. Talmente delicato che Beppe Grillo ha deciso di andare giovedì a Roma per incontrare senatori e deputati ‘cinque stelle’ e – racconta qualche fonte interna – “fare una bella strigliata a chi non sta rigando dritto”. Ma anche per denunciare che nella Capitale c’é “aria torbida”, come scrive sul suo blog,

contro il suo movimento. Quello di dopodomani potrebbe anche essere il suo esordio nel ‘Palazzo’, ospite dei parlamentari ‘cinque stelle’. La riunione, infatti, dovrebbe aver luogo a Montecitorio o a Palazzo Madama. “Speriamo però che non ci porti in qualche casolare isolato”, confessa qualche ‘onorevole’. Anche se questa non è la preoccupazione principale dei ‘cinque stelle’. Il caos sugli stipendi ha aperto un solco con la base: militanti, simpatizzanti e ‘infiltrati’ stanno ‘massacrando’ i ‘cittadini-onorevoli’ nei commenti sul blog di Grillo. Ed un solco si è aperto anche tra i parlamentari: i ‘duri e puri’ che invitano a “non interpretare il regolamento” e a rinunciare alla parte di diaria eccedente rispetto alle spese certificate. Poi ci sono quelli che vogliono sì rendicontare le spese ma poi tenersi la parte eccedente. E questa seconda schiera sembrerebbe la più numerosa in base al sondaggio interno dello scorso weekend. I ‘duri e puri’, però, non ci stanno: “Ci perdiamo la faccia”, confessano. Ed avrebbero chiamato Grillo. Tiene banco anche la questione dei rapporti con i media. Archiviato il caso Mastrangeli, c’e da risolvere il problema delle tante e spesso discordanti dichiarazioni di senatori e deputati. I responsabili stampa dei gruppi sono impegnati in un inseguimento senza fine. I casi più eclatanti sarebbero già all’attenzione di Grillo e Casaleggio. Sul fronte degli hacker, il garante per la privacy ha teso la mano nei confronti dei 5S, predisponendo la cancellazione delle mail ‘rubate’ ancora in mano alle redazioni giornalistiche. Quanto alle commissioni, dopo aver incassato la presidenza della Giunta per le elezioni della Camera con Giuseppe D’Ambrosio, si punta su Copasir e Vigilanza Rai. Vito Crimi è il candidato ‘cinque stelle’ per la guida della commissione sui servizi segreti; Roberto Fico di quella sulla tv di Stato. Si tratta di due uomini forti del Movimento e giudicati vicini a Casaleggio. Qualcuno tra i parlamentari storce il naso perché pretendeva che la loro indicazione avvenisse con lo streaming. Sel, intanto, accusa di cinque stelle di ‘poltronismo’, rivendicando per sé la presidenza del Copasir. “Non puntiamo alle poltrone ma noi siamo al servizio dei cittadini”, è la replica 5S. Ma la questione calda sono gli stipendi. Dopo aver inviato la scorsa settimana una mail a tutti i parlamentari con la richiesta di indicare a chi devolvere la parte eccedente, il blogger genovese non è più intervenuto sulla questione. Sul suo blog ha lasciato spazio soltanto ad un articolo a firma di Roberto Fico ma non si è speso oltre. Segno che è forte l’irritazione per l’immagine che in questo modo si dà del M5S. In ogni caso – spiegano alcuni parlamentari – “ci penserà la rete a fare chiarezza e, magari, sarà anche un modo per fare selezione”. Intanto i due capigruppo, Roberta Lombardi e Vito Crimi, danno il buon esempio ed annunciano che loro, quale che sia la decisione della maggioranza, rinunceranno alla parte eccedente dei rimborsi. Allo stesso tempo, tutti i senatori e deputati con un ruolo nelle neonate commissione hanno reso noto che rinunceranno alla indennità di incarico. Si vedrà cosa dirà Grillo quando sarà a Roma. Una parte dei parlamentari lo aspetta con ansia, un’altra con timore.

 

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