Consulto serale al Quirinale tra Enrico Letta e Giorgio Napolitano. Il premier ha riferito al presidente dell’atmosfera positiva respirata in tutte le sue quattro tappe europee (Berlino, Parigi, Bruxelles e Madrid) in preparazione del cruciale Consiglio europeo di giugno che dovrebbe finalmente varare politiche per la crescita.

Decisamente meno positiva è l’aria che invece si respira a Roma: dopo le due ‘fumate nere’ che hanno bloccato la strada a Nitto Palma nella sua corsa alla presidenza della Commissione Giustizia del Senato a palazzo Chigi è scattato l’allarme rosso. Ma anche dall’alto del Colle si segue con grande attenzione questo faticoso dispiegamento parlamentare del governo di larga intesa che rischia di incagliarsi sullo scoglio della Giustizia. Anche perché sono vicinissimi ulteriori probabili contraccolpi giudiziari con il processo Mediaset che incombe e quello Ruby che si avvicina. Già stamattina le tv avevano trasmesso le immagini del presidente Napolitano che lasciava la camera ardente di Giulio Andreotti in compagnia di Gianni Letta con il quale ha avuto un fitto colloquio. Ma se da un lato ci sono le preoccupazioni del cavaliere per il futuro prossimo, quello che più preoccupa in queste ore Napolitano e il giovane Letta è proprio la tenuta del Pd, e di conseguenza del neonato esecutivo. Dopo una giornata che ha collocato a capo di Commissioni importanti personaggi del centrodestra del calibro di Formigoni, Cicchitto, Capezzone o La Russa, i Democrat sembrano sempre più in difficoltà nel digerire nomi simbolo come questi. E mentre il nodo di Nitto Palma è ancora tutto da sciogliere, già si affaccia l’ipotesi di candidare Daniela Santanché alla vicepresidenza della Camera al posto di Maurizio Lupi.

 

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