I controlli dei Nac di Roma, Parma e Salerno, svolti sul territorio nazionale nell’ambito delle attività di contrasto alle frodi alimentari, hanno riguardato anche i principali mercati e la grande distribuzione organizzata. I prodotti agroalimentari sequestrati sono risultati irregolari per violazioni alle norme sulla tracciabilità e sulla etichettatura.
Complessivamente, i sequestri hanno interessato 4.777 chilogrammi di prodotti, per un controvalore di 45 milioni di euro; sono state inflitte sanzioni per un totale di 16 milioni di euro, mentre il controvalore delle frodi accertate ammonta a 1 milione 977 mila euro. Le principali attività dei Nuclei antifrodi carabinieri hanno riguardato in particolare la commercializzazione e la tracciabilità di prodotti confezionati che utilizzano marchi a denominazione d’origine. Il Nucleo di Roma ha così contestato la frode per “falsa evocazione” di marchi Dop-Igp, nelle province di Roma, Bologna, Milano e Firenze, dove sono stati sequestrati prodotti gastronomici che evocavano illecitamente i marchi di qualità “Grana Padano e Parmigiano Reggiano” senza le prescritte autorizzazioni; la maggior parte di questi prodotti è risultata commercializzata sulla linea della Grande distribuzione organizzata, e sono state contestate sanzioni amministrative per oltre 15.000 euro. Il Nucleo antifrodi carabinieri di Salerno ha sequestrato nelle provincie di Napoli e Caserta formaggi stagionati irregolarmente etichettati come “Parmigiano Reggiano DOP”. Contestate anche irregolari indicazioni sulle produzioni di “Mozzarella di Bufala Campana DOP”. Il Nac di Salerno, poi, ha individuato in Calabria un particolare circuito di produzione di salumi falsi “DOP”, in cui i prodotti sono stati confezionati con carni provenienti dall’Olanda invece che dagli allevamenti locali previsti dal ‘disciplinare’ di produzione. Suo versante del contrasto alle frodi Ue, infine, le indagini dei Nac – che si sono sviluppate con verifiche documentali, riscontri con sistemi di rilevazione geo-satellitare e controlli sul campo – hanno consentito di individuare truffe nei confronti dell’Unione Europea per due milioni di euro, accertando illeciti finanziamenti ottenuti con fatturazioni di operazioni inesistenti o attraverso la fittizia intestazione di terreni agricoli.