“Bisogna far pesare il fatto che il Pd in Parlamento ha il doppio dei seggi del Pdl. Senza mostrare i muscoli, ma cercando di condizionare le scelte del governo”. Lo afferma in una intervista al Messaggero il ministro per i Rapporti con il parlamento Dario Franceschini, sottolineando che “tutti hanno la consapevolezza che un governo fatto da avversari politici è un’operazione difficilissima. Ma il dovere é provarci”, e invitando “la nostra gente a misurarci dai fatti” senza “fare confusione.
Non è che è nata una nuova maggioranza politica che si presenterà assieme alle prossime elezioni. Con il Pdl avversari eravamo e avversari restiamo”. E le ‘mine’, aggiunge, dopo le polemiche sulla manifestazione del Pdl di ieri, “si tolgono abbassando i toni ma anche comprendendo che essere nella stessa maggioranza non può voler dire rinunciare alle proprie bandiere. Quelle di Brescia sventolavano per sostenere parole sbagliate e lontanissime dalle nostre idee ma non possiamo obbligare i nostri avversari ad ammainarle solo perché sono nostri alleati pro tempore”. Quanto al Pd, che intanto ha eletto Epifani segretario fino al congresso, “a ottobre – chiarisce Franceschini – intanto dovremo discutere se ha ancora un senso la norma in base alla quale il segretario è il candidato premier” e si discuterà anche di primarie: “Penso che un meccanismo di larghissima consultazione debba esserci: si tratta di capire se dovranno essere primarie aperte a tutti oppure tra gli iscritti”.