Il giorno dopo il via libera del governo alle misure su Imu e lavoro i partiti di maggioranza continuano a contendersi il risultato e a cercare di ipotecare le mosse dell’esecutivo attraverso i veti incrociati, mentre le opposizioni vanno all’attacco e alzano il tiro delle loro richieste. Resta invece fuori dall’agone politico il premier Enrico Letta, che in nome della sobrietà chiesta ai ministri, secondo quanto si apprende, preferisce lasciare su questo fronte la parola ai partiti.
Il Pdl insiste nel rivendicare il merito del rinvio della tassa sulla prima casa e nell’assicurarne a breve la sua cancellazione, ma il neo segretario del Pd Guglielmo Epifani è convinto che la realtà sia un’altra: “Berlusconi aveva chiesto che venisse restituita l’Imu del 2012 e non è così, aveva chiesto la cancellazione e c’é invece una sospensione e una riforma. Insomma, lui può anche dire che ha vinto – è la sintesi del numero uno dei Democratici, che invita l’esecutivo a focalizzarsi su lavoro e sviluppo – ma non è così”. “Non sappiamo in quale pianeta sia vissuto in questi mesi Epifani”, gli ribatte Fabrizio Cicchitto che ribadisce come quella sull’Imu sia “una vittoria di Berlusconi. Beppe Grillo, invece, taglia corto: sono tutti “ridicoli”, scrive sul suo blog. “Il Paese – osserva – va a pezzi, la gente si dà fuoco e loro ci danno uno zuccherino”, facendo in realtà, come dice il leader Idv Antonio Di Pietro, “il gioco delle tre carte”. Complici, aggiunge, i media “a libro paga” dei politici, “specialisti nel bacio della pantofola” con la missione di “iniettare bromuro nella popolazione”. Ma proprio l’intesa, seppure provvisoria, sancita ieri dal governo è per il ministro dell’Agricoltura e esponente del Pdl Nunzia De Girolamo “la prima risposta, seria e concreta, a chi guardava con diffidenza un governo Pd-Pdl. Una risposta che mi fa dire che questa collaborazione può e deve durare”. Che le posizioni, nel governo come in Parlamento, all’interno dei partiti siano eterogenee non è però un mistero e l’esame del decreto legge nonché la messa a punto della riforma della tassazione sul patrimonio immobiliare saranno teatro di una complessa mediazione. “E’ una situazione carica di problemi e di tensioni – riconosce il ministro dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini (Pd) – ma noi abbiamo il dovere di lavorare”. Da qui il tentativo di sminare il terreno: “Ho trovato molto ridicola questa cosa per cui l’Imu sarebbe di destra e la cassa integrazione di sinistra. Sono cose – osserva – che riguardano tutti gli italiani e che noi dobbiamo affrontare e risolvere”. Ma c’é chi come Benedetto Della Vedova (senatore con Scelta civica) mette le mani avanti e ammonisce via twitter quanti puntano all’abrogazione tout court dell’imposta: “Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”. Ancora più tranchant l’europarlamentare ed esponente Pd Sergio Cofferati: “Gli interventi sull’Imu non rappresentano una priorità – dice a margine della manifestazione Fiom – e non capisco tutta questa insistenza”. Tesi più che condivisa dal numero uno dei metalmeccanici Maurizio Landini, secondo cui l’emergenza nazionale si chiama “redistribuzione” e dal leader di Sel Nichi Vendola: il governo – è la proposta dell’ex alleato dei Democratici – stabilizzi i precari e si riaprirà il dialogo.