SANTA MARIA CAPUA VETERE- “In uno degli incontri che ebbi con Raffaele Bidognetti (figlio del boss Francesco Bidognetti ed ex reggente del clan, ndr), quando era latitante, era il 2007, lui mi fece i nomi di quattro politici che erano vicini alla nostra organizzazione. Si trattava di Nicola Cosentino, Gennaro Coronella, Mario Landolfi e Italo Bocchino”.
Al processo in corso a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) a carico di Nicola Cosentino il collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo, nella seconda udienza fiume dedicata al suo esame dopo quella del 22 aprile scorso, parla dei rapporti tra clan dei Casalesi e politica, ma il suo racconto è ricco di “non ricordo”, tanto che il pm della Dda Alessandro Milita è costretto a leggergli numerosi passi degli interrogatori resi dopo l’inizio della collaborazione (2008). Vassallo, difeso da Antonella Cassandra del Foro di Roma, non riesce a chiarire, ad esempio, l’argomento in relazione al quale Bidognetti jr fece quei nomi; “si parlava, mi sembra, di divisione degli appalti pubblici, più di questo ora non so dire”, riferisce in aula. “Dichiarazioni troppo generiche” ribatte l’avvocato di Cosentino, Stefano Montone. Ancora Vassallo rettifica l’affermazione riportata nell’udienza del 22 aprile secondo cui “nella busta gialla consegnata da Sergio Orsi a Cosentino c’era una tangente da 50 milioni di lire. Me lo disse Sergio Orsi, ma io quei soldi non li ho visti. Negli ultimi giorni ho riflettuto sulla circostanza – dice – nella busta c’erano 50mila euro e non 50 milioni di lire, l’euro era entrato in vigore da poco e Sergio si era sbagliato. Comunque confermo che i soldi non li ho visti”. L’ex imprenditore originario di Cesa riferisce poi che Sergio Orsi gli raccontò “dell’interessamento dell’onorevole Cosentino per il trasferimento del boss Salvatore Cantiello in un carcere diverso da quello in cui stava al 41bis”. Il pentito accusa anche il Pd di aver fatto accordi con gli Orsi. “Con l’allora sindaco del Pd di Orta di Atella Angelo Brancaccio gli Orsi crearono la società multiservizi a Gricignano d’Aversa. Brancaccio veniva spesso nel mio hotel a Castel Volturno (il Vassallo Park Hotel, sequestrato dalla magistratura), una volta si presentò anche con il capozona dei Casalesi a Gricignano, di cui però non ricordo il nome”. Il controesame di Vassallo ad opera dei legali di Cosentino Stefano Montone e Agostino De Caro (allo staff di difesa cui si é aggiunto anche l’avvocato Nando Letizia), si terrà nell’udienza del 17 giugno prossimo.