Valgono circa 4 milioni di euro i beni sequestrati in via preventiva dalla Guardia di Finanza di Milano a un imprenditore di Milano, operante nel settore tessile, che aveva pensato bene di bruciare la documentazione fiscale sperando che non venisse ricostruita.
La Gdf, invece, dopo averlo fatto, ha provveduto al sequestro di immobili di lusso, quote societarie e disponibilita’ finanziarie per un valore, appunto, di circa 4 milioni. La societa’, operante nel settore del commercio di tessuti, con sede a Cusago, nella periferia di Milano, abbatteva il proprio conto fiscale attraverso l’annotazione di fatture per operazioni inesistenti. Conscio delle responsabilita’ a cui andava incontro, l’imprenditore, reale beneficiario della frode, aveva pensato bene di inscenare nel 2008 l’incendio di tutta la documentazione fiscale, e ora, per questo, dovra’ rispondere anche del reato di distruzione di documenti contabili. Tale tentativo di ostacolare l’accertamento fiscale e’ stato pero’ reso vano dall’opera di ricostruzione del fatturato operata dai finanzieri che ha permesso di delineare tutti i rapporti economici dichiarati e mai effettuati.