Cancellare il programma di acquisto di novanta F35 per un importo di quasi 13 miliardi di euro e destinare i fondi alla tutela del territorio, all’apertura di nuovi asili nido e ad investimenti pubblici in generale. E’ questo il contenuto di una mozione presentata alla Camera da 158 deputati: tutti i gruppi di Sel e M5S al completo, ma anche da 13 parlamentari del Pd, tra i quali Giuseppe Civati. L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Giulio Marcon (Sel), Maria Spadoni (M5S) e Donatella Durante (Sel).
Assenti i firmatari del gruppo del Pd. Marcon ha sottolineato come si tratti di caccia bombardieri “concepiti quasi esclusivamente per l’attacco e l’intrusione profonda in territori stranieri e come tali inaccettabili rispetto al principio costituzionale che vieta al nostro Paese atti di guerra”. Secondo i promotori della mozione “c’é anche un’aggravante: gli F35 sono predisposti per il trasporto e l’utilizzo di ordigni nucleari, anch’essi fuori legge visto che l’Italia ha ripudiato l’atomica perfino per la produzione di energia”.
Il deputato Claudio Fava (Sel) ha chiesto, in un’interpellanza urgente, lo stop della parata militare. Negativa la risposta del sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano, che ha sottolineato il “pregnante significato che la ricorrenza del 2 giugno rappresenta per l’Italia”. Fava, nella sua interpellanza, ha ricordato gli alti costi della sfilata ai Fori Imperiali: 3,5 milioni di euro nel 2010, 4,4 milioni nel 2011, ridotti poi a 2 milioni l’anno scorso. L’esponente di Sel ha quindi domandato se “vi siano elementi di congruità e di opportunità per mantenere in vita questa parata in un Paese che soffre di un disagio sociale ed economico così forte e così marcato in questo tempo”. Il sottosegretario Alfano, nella sua risposta, ha osservato che la parata “ricorda un passaggio decisivo nel cammino che l’Italia ha percorso per fare propri i principi di democrazia e libertà, sui quali si fonda la nostra Costituzione. I simboli di un Paese – ha aggiunto – non possono e non debbono piegarsi di fronte alle avversità di qualunque tipo e la festa della Repubblica rappresenta, con il tricolore, uno dei simboli più alti e nobili del Paese”. Alfano ha poi segnalato la “progressiva riduzione dei costi” negli ultimi anni per l’evento. Domenica sfileranno 2.585 militari e 698 tra civili e appartenenti ad altre amministrazioni, che complessivamente risultano lievemente ridotti rispetto al 2012, “cosa che – ha concluso – prevedibilmente si riverbererà coerentemente sui relativi oneri di spesa”.