“Ogni scelta politica è segnata per noi, per te e per me, per i nostri partiti, per la comune idea che coltiviamo e pratichiamo dell’agire democratico, dal bisogno primario della trasparenza verso l’opinione pubblica e ogni singolo cittadino.

E’ in nome di questa trasparenza che propongo a te, al Partito Democratico, di investire Claudio Fava della responsabilità di presiedere il Copasir”. E’ quanto afferma Nichi Vendola, leader di Sel, al segretario del Pd, Guglielmo Epifani, chiedendo che cessino i veti nei confronti di Fava. “Ed è sempre in nome della trasparenza – sostiene Vendola dalle colonne dell’Unità – che chiedo a te, al Partito Democratico, qualora diversa fosse la vostra decisiva scelta, quali precise ragioni di merito vi impediscano di accogliere una simile proposta”. Vendola invoca “la soluzione più utile al Paese” e l’osservanza “delle norme” per dare al Copasir “una guida che per competenza e qualità possa costituire piena garanzia nell’assolvimento della sua delicata funzione”, quale quella che assicurerebbe Fava. Per Vendola c’é invece da più parti un “duplice veto”, immotivato, nei confronti di Sel e dello stesso Fava. “Per ognuno di noi investiti di una funzione istituzionale – afferma Vendola rivolto a Epifani – parla la nostra storia pubblica e personale, parla la qualità degli atti compiuti nell’esercizio delle funzioni svolte, il coraggio delle scelte nei momenti più duri e difficili. Parla la fedeltà alle Istituzioni, in Italia come in Europa e l’attaccamento alla Costituzione Repubblicana come bussola che orienta i nostri comportamenti. Quali di queste virtù pubbliche e personali un uomo come Claudio Fava avrebbe infranto per non risultare adatto a questa nuova responsabilità?”. “Penso che una risposta chiara e definitiva – conclude Vendola – noi la dobbiamo, ben prima che ai rapporti politici tra i nostri due partiti, alla credibilità e alla funzionalità delle istituzioni parlamentari”.

 

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