La Germania, stufa dei Paesi del Sud Europa, potrebbe abbracciare la Russia e la soluzione è spingere Mosca verso Bruxelles. E’ l’analisi di Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia, intervistato dal Messaggero.

“Possiamo partire dalla geografia – spiega Tremonti, – dai grandi vettori che si sviluppano intorno al nostro continente: un vettore è quello che si muove sull’asse Russia-Europa, un altro vettore è quello tra le due sponde dell’Atlantico. Una voce indica che prima o poi nella sede del G8 si formulerà l’ipotesi dell’ingresso della Russia nell’Unione europea. La Russia con l’Europa ha in comune la cultura e la religione e possiede una preziosa risorsa che è l’energia, l’olio e il gas. Ma ha un limite importante: i diritti civili e politici. E questo limite potrà essere superato accentuando il tasso democratico. Con un problema e un rischio: Germania e Russia potrebbero unirsi e formare un unico blocco di potenza”. “La Germania si è già dannata nel secolo scorso, come potenza di terra – prosegue. – E questo rischio va evitato, anche nell’interesse della Germania”. In Italia, aggiunge, “i dati dell’economia reale sono avversi. Non mi sembra irrealistico ipotizzare che a fine anno il Pil chiuda a meno 2%, basta vedere l’andamento dell’Iva che é mensile e che da ultimo sembra segnare un -7%”. I margini per il pareggio di bilancio “sono estremamente limitati e i rischi molto elevati. In più non vedo in giro grandi idee. La proroga del bonus per le ristrutturazioni edilizie, dunque uno sconto fiscale, è stato finanziato con un aumento fiscale sui dispenser alimentari e sui gadget dell’editoria”. “Tax expenditur – prosegue – significa rinviare o ridurre le tasse, aumentando le tasse. Da quello che si sa sembra la solita partita di giro: meno tasse con più tasse”.

 

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