Procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilita’ nei confronti del procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo. Ad avviarla e’ stata la prima Commissione del Csm, contestando, stando a quanto si apprende, al capo della Procura siciliana una debole gestione dell’ufficio senza la necessaria indipendenza.
La decisione e’ stata presa in Commissione a larga maggioranza, con la sola astensione del laico del Pdl, Nicolo’ Zanon. Messineo e’ stato convocato a Palazzo dei Marescialli per il 2 luglio prossimo, quando potra’ difendersi davanti alla Commissione. Quest’ultima, dunque, conclusa la sua istruttoria, potra’ poi decidere se archiviare la pratica oppure proporre al plenum il trasferimento del capo della Procura di Palermo. Sul ‘caso Messineo’ la Prima Commissione del Csm ha gia’ portato avanti una pre-istruttoria nei mesi scorsi, alla luce della quale ha preso la decisione odierna: il fascicolo era stato aperto a seguito dell’iscrizione nel registro degli indagati di Messineo da parte della Procura di Caltanissetta per rivelazione di segreto d’ufficio: per tale inchiesta, pero’, i pm nisseni hanno chiesto l’archiviazione.Non ha favorito la circolazione delle informazioni all’interno dell’ufficio il procuratore di Palermo Francesco Messineo. E “conseguenza di questo difetto di coordinamento sarebbe stata la mancata cattura del latitante Matteo Messina Denaro”. Lo scrive il Csm nell’atto di incolpazione, citando l’accusa del pm Leonardo Agueci.