di Rosa Nocerino
Il profilo umano e intimo dell’artista napoletano tracciato dalla penna della sua compagna attraverso il racconto della loro storia d’amore. Un viaggio nella memoria e, al tempo stesso, la possibilità di vivere un sogno, quello di immaginare il suo ritorno sulle scene dopo un allontanamento deciso consapevolmente, per dimenticare nello spazio di un libro, la sua precoce scomparsa.
“Da domani mi alzo tardi” di Anna Pavignano si dipana in una struttura narrativa a metà tra romanzo e novel come lo definiscono gli inglesi per indicare che la rappresentazione della vita è realistica. Massimo Troisi e la sua immagine privata, dipinta nella vasta gamma dei colori del sentimento, lasciando riaffiorare un vissuto intenso, carico di profonda inquietudine e vitalità. Si scopre così un’insanabile pigrizia che per giorni lo tratteneva a letto, dal quale si alzava tardissimo, e che dà lo spunto all’autrice per la scelta del titolo di questo volume, laddove il “mi alzo tardi” , testimonia l’avvenuta realizzazione del suo proposito di stare meno tempo a dormire.
Emergono così dal racconto i lineamenti di un’anima inquieta e solitaria, ma per una strana legge del contrappasso sempre attorniata da una moltitudine di persone, per il variegato percorso artistico intrapreso, non solo come attore ma anche in qualità di sceneggiatore assieme alla sua compagna, che gli ha assicurato la collaborazione anche quando la loro storia personale si era interrotta.
Il carattere taciturno e la naturale avversione per la mondanità si contrapponevano alla fortissima attrazione che suscitava nelle donne, facendone, suo malgrado, un dongiovanni, il più delle volte sedotto e abbandonato nel giro di una notte; avventure, però che lasciavano il segno nella mente e nel cuore della sua donna e strascichi dolenti di profonde crisi di gelosia. Esilarante, nell’impostazione generale e nei contenuti, una lettera questionario a risposta multipla, speditagli da Anna per conoscere i sentimenti nutriti nei suoi confronti e dettagli di situazioni a lei poco chiare. E’ questo ed è altro.
Una lettura avvolgente, da gustare senza far rumore, lì dove tocca le corde profonde del sentimento e delle emozioni che non si possono violare neppure con uno sguardo e che ha il potere di catapultare la nostra immaginazione nelle scene dei suoi film e rimanere incantati dal suo modo di recitare, quell’incertezza nel completare le frasi e quella mimica facciale ineguagliabile.