“Non bastano letti in più, servono carceri alternative per chi non è pericoloso in cui il detenuto possa lavorare e svolgere attività sociale”. Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri annuncia di stare lavorando alla creazione di “un circuito di detenuti non pericolosi da sistemare in caserme distribuite in varie regioni.

Ne abbiamo già individuate una decina da ristrutturare in tempi rapidi senza grossi investimenti”, dice in un’intervista a Repubblica in cui spiega anche che la norma anti-corruzione non è una priorità e afferma che le sentenze di Berlusconi andranno rispettate e non influiranno sul governo. La manovra sulle carceri non si esaurisce in 3-4mila posti in più. “Bisogna depenalizzare perché in Italia chi dà in autobus false generalità rischia fino a sei anni, la stessa pena di chi stampa moneta falsa”, osserva Cancellieri. “Servono sanzioni amministrative. Poi bisogna puntare sulle misure alternative, perché chi commette un reato non grave non deve per forza finire in carcere”. Con i processi di Berlusconi “andiamo incontro a un momento molto delicato”, ma “gli esiti non dovrebbero influire sulla tenuta del governo”, dichiara il Guardasigilli. Quanto alla possibile reazione degli elettori, “posso solo raccomandare di rispettare le sentenze, di qualsiasi tenore esse siano”. In merito alle misure anti-corruzione, “c’é una legge freschissima, ci sono iniziative parlamentari, e se mi chiameranno non mi tirerò certo indietro, ma non la vedo come una priorità, perché ci sono problemi più importanti che attendono da 30 anni”, come la durata dei proicessi, rileva. Nell’intervista Cancellieri interviene anche sui sette immigrati annegati. “Ho provato pietà e insieme furiosa rabbia”, dice. “Nei confronti dei trafficanti di esseri umani si deve essere implacabili e rigorosi”.

 

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