NAPOLI – Una protesta, nel cuore di Scampia, quartiere della periferia di Napoli, per chiedere che “siano sbloccati i cantieri delle case destinate ai cittadini che ora vivono nelle cosiddette ‘Vele'”, costruzioni, queste ultime, diventate negli anni ‘quartiere generale’ dello spaccio e della criminalità organizzata. In circa 80, stamattina, stanno occupando i cantieri di Viale della resistenza, “perché dopo tante chiacchiere, attese e promesse ora diciamo basta”.

“Sono circa 110 le famiglie che aspettano le case nuove – spiega Omero Benzenati del Comitato Vele di Scampia – e 64 gli alloggi che stanno per essere costruiti per consentirci di lasciare le ‘Vele’. Dico stanno per essere costruiti perché ora è tutto fermo. Abbiamo avuto un incontro al Comune, la scorsa settimana, nel corso del quale ci era stato detto che la delibera sarebbe stata approvata e i cantieri sbloccati. Ad oggi nulla è successo. Noi siamo stanchi e occuperemo ad oltranza i cantieri”. “I lavori sono bloccati da oltre sei mesi – conclude – noi abbiamo diritto a queste case e siamo stanchi di false promesse. Il Comune di Napoli ci ascolti e intervenga”. I cittadini che hanno occupato i cantieri dell’edilizia sostitutiva alle ‘Vele’ di Scampia, giorni fa – spiegano – incontrarono l’assessore al Patrimonio del Comune di Napoli, Sandro Fucito. “Ci fu detto che la delibera che sbloccava i fondi di questi cantieri sarebbe stata approvata entro tempi brevi, entro dieci giorni – dice Benzenati – di giorni ne sono passati venti e visto che oggi c’é la Giunta chiediamo che la delibera sia approvata oggi”. Sono 110 i legittimi assegnatari; il cantiere Siop oggi occupato prevede la costruzione di 64 alloggi. C’é, poi, un altro cantiere della ditta Brancaccio che ne prevede altri 70-80. “A causa della mancanza di fondi, l’amministrazione comunale non paga con regolarità le ditte che a loro volta bloccano i lavori”, sostiene il Comitato Vele Scampia che oltre allo sblocco dei fondi chiede anche di focalizzare l’attenzione su “altre 300 famiglie che ancora vivono nelle Vele, nuclei che, visto che non viene fatta da anni una graduatoria per i cittadini assegnatari di edilizia popolare, al momento non risultano tra i destinatari di case sostitutive e invece, in molti casi, ne avrebbero diritto”. “Visto che l’amministrazione comunale sta mettendo a punto un piano per la zona est ed ovest della città – conclude il Comitato – lo faccia anche per l’area Nord”.

 

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