di Pasquale Fiorenzano*
Lo spirito con cui abbiamo creduto di partecipare all’assemblea Provinciale del Partito Democratico era di ritrovare uno slancio necessario per divenire finalmente una forza politica in Terra di lavoro. L’assemblea non doveva diventare il luogo dello scontro tra bande, ancor di più perché non c’erano a confronto delle mozioni congressuali, ma la definizione delle regole per il congresso. Ed un partito non può dividersi sulle regole!!!
Il primo deliberato dell’assemblea definiva appunto tempi e modi per il prossimo congresso da tenersi entro e non oltre ottobre. Un Partito quindi che non trovava la quadratura neanche sul come fissare delle regole e su chi queste regole doveva farle rispettare. Nasce in questo modo la nostra candidatura alla segreteria provinciale del Pd. Non una provocazione, non una fuga per la guida del partito, non per creare un conflitto generazionale, ma semplicemente come tentativo di invitare i maggiori esponenti a ritrovare l’unità e quindi provocare in loro un sussulto di responsabilità.
Anche dopo la presentazione delle tre candidature abbiamo provato un ulteriore richiamo alla responsabilità proponendo che fossero i tre candidati a traghettare il partito fino ad ottobre, ma lì è stato ancora più evidente come un pezzo del partito (che ha bocciato la proposta) abbia lavorato e continui a lavorare per dividere questo partito. Per questo motivo abbiamo deciso di ritirare la nostra candidatura, che aveva come fine quello di unire un partito e che quindi non poteva finire per dividerlo. Non possiamo però non fare delle considerazioni politiche a margine.
Abbiamo ricevuto tanti applausi e pacche sulle spalle dopo i nostri interventi e abbiamo sentito frasi del tipo “bravi voi siete il futuro” o ancora “bravi, siamo tutti con voi”. Ma come spesso succede alle parole non sono corrisposti i fatti, infatti quelli dal quale ci aspettavamo un sostegno più forte e convinto, i renziani, sono stati quelli che al momento della nostra candidatura non in alcun modo contribuito a sostenerla all’insegna del vero rinnovamento.
Oggi hanno dimostrato di essere in questa provincia un gruppo di persone che purtroppo non conosce rinnovamento, ma che mira con il volto pulito di Renzi a rinnovare il proprio. Insomma sono stati il vero APPARATO. La nostra candidatura viene quindi ritirata nel momento in cui un partito non si spacca su visioni differenti della politica, ma semplicemente sulle regole da seguire. È evidente che in questo clima la nostra proposta e il mio tentativo di sensibilizzare gli animi ha fallito.
*Giovani Democratici Caserta