Il giorno dopo la condanna per Silvio Berlusconi a 7 anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici prende sempre piu’ corpo l’ipotesi che, dopo il processo all’ex premier e quello parallelo a Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, stia per nascere, a breve, anche un’inchiesta ‘Ruby-ter’ che andra’ a toccare tutti quei 32 testimoni a favore del Cavaliere per i quali i giudici hanno chiesto la trasmissione degli atti alla Procura.
Un nuovo filone che potrebbe presto avere 32 indagati per falsa testimonianza e anche andare ad approfondire presunti profili illeciti in quel rapporto economico tra il leader del Pdl e le cosiddette ‘Olgettine’, mantenute con 2500 euro al mese e nel frattempo passate sul banco dei testimoni per descrivere le serate di Arcore come feste ”normali ed eleganti”. E la stessa Ruby, che non e’ stata teste nel processo principale, potrebbe essere accusata di falsa testimonianza se anche nel ‘Ruby-bis’, dove ha deposto dando una versione tutta a favore dell’ex premier, arriveranno condanne a fine luglio. Con la sentenza di ieri il collegio della quarta sezione penale di Milano, presieduto da Giulia Turri, ha confermato, invece, l’impianto accusatorio del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e del pm Antonio Sangermano, riconoscendo che ci sono stati rapporti sessuali a pagamento, durante i festini hard a Villa San Martino, tra Ruby e il Cavaliere e che quest’ultimo sapeva che era minorenne. Ma i giudici hanno anche fatto due passi avanti rispetto all’accusa. Prima di tutto hanno riqualificato il reato di concussione per induzione in concussione per costrizione, ritenendo quindi che i funzionari della Questura vennero costretti a rilasciare Ruby nel maggio 2010 dalle pressioni dell’allora presidente del Consiglio. E poi hanno disposto l’invio alla Procura, che non ne aveva fatto richiesta, di un grosso numero di verbali di testimonianze in aula. Ora i pm, con il coordinamento del procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, dovranno attendere le motivazioni della sentenza (il termine per il deposito scade il 24 settembre) per valutare la posizione dei 32 presunti falsi testi, tra cui il viceministro Bruno Archi, una ventina di ‘Olgettine’, il funzionario della Questura Giorgia Iafrate, i parlamentari Valentino Valentini e Maria Rosaria Rossi, l’eurodeputato Licia Ronzulli e il giornalista Carlo Rossella.
Da quanto si e’ saputo, in prima battuta dovrebbe essere un passaggio automatico l’iscrizione nel registro degli indagati dei 32 testi. Al quarto piano del Palazzo di Giustizia – dove dopo il verdetto di ieri c’e’, fa notare qualcuno, ”serenita”’ – spiegano pero’ che bisognera’ leggere cosa scriveranno i giudici nelle motivazioni in relazione alle singole testimonianze e ai passaggi ritenuti falsi, e poi si definiranno le posizioni, arrivando a chiedere il processo o magari solo per alcuni l’archiviazione. Nella variegata lista del ‘Ruby-ter’ c’e’ anche, ad esempio, Antonio Passaro, modello e all’epoca amico della marocchina. Quando in aula il pm Sangermano gli aveva contestato l’ormai famosa intercettazione del settembre 2010 in cui Ruby parlava con lui di ”Papi” e diceva ”lei e’ la pupilla (Noemi, ndr), io sono il c…”, il giovane aveva negato che la ragazza gli avesse mai parlato di Berlusconi e sostenuto che quelle cose lui le conosceva perche’ erano gia’ finite sulla stampa. Peccato, pero’, che le prime notizie sul caso Ruby uscirono solo nell’ottobre successivo. Da ultimo, non si puo’ escludere che il nuovo fascicolo sul caso Ruby non vada a sondare anche profili di presunta corruzione in atti giudiziari o di subornazione di testimoni, reato che punisce ”chiunque offre o promette denaro o altra utilita’ alla persona chiamata a rendere dichiarazioni davanti all’autorita’ giudiziaria” per ”indurla a commettere” falsa testimonianza. I pm avevano gia’ segnalato nei loro atti la ”grave” attivita’ di ”inquinamento probatorio” del Cavaliere, da cui le ragazze-testimoni ricevono un vitalizio mensile.