NAPOLI – “Mi auguro fortemente che entro metà luglio la Consulta si pronunci sui 17 ricorsi presentati dalle Regioni sulla costituzionalità dei provvedimenti che riguardano l’abolizione ed il riordino delle Province e le norme per la costituzione delle Città metropolitane. Se così non fosse la famosa frase di Giulio Andreotti “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina”, rischia di diventare quanto mai attuale, perché il pericolo di un non pronunciamento prolungato è chiaramente dietro l’angolo”. Così il presidente della Provincia di Napoli e componente dell’Ufficio di presidenza dell’UPI, Antonio Pentangelo, si esprime in attesa della sentenza della Corte Costituzionale sul futuro delle Province italiane.

 

“Se la sentenza non giunge entro il 17 luglio si entrerebbe in periodo di pausa estiva e verremmo rimandati a settembre, quando il giorno 14 terminerà il mandato del presidente Franco Gallo. Scavalcata questa data tutti i procedimenti dovrebbero ripartire da zero, perché entrerà in attività un nuovo collegio.

 

Ecco perché – ha continuato Antonio Pentangelo –  è fondamentale chiarire subito tutti i dubbi sulla costituzionalità delle leggi in vigore. In mancanza di una sentenza chiara e definitiva il Governo si troverà davanti ad un bivio mortale: o proseguirà nel percorso di riforma intrapreso, per noi assolutamente incostituzionale, senza avere la certezza della legittimità delle proprie azioni, o ci si dovrà fermare in mezzo ad un guado pericolosissimo per la vita delle pubbliche amministrazioni, in una situazione di grande caos procedurale che comporterà inevitabilmente grandi scompensi per la vita del cittadino”.

“Alcuni segnali – ha aggiunto Pentangelo –  mi preoccupano, perché c’è chi crede che si possa continuare ad operare attraverso la formula dei decreti per giungere all’abolizione di fatto delle istituzioni provinciali e ad una costituzione fittizia delle città metropolitane, ignorando i terribili contraccolpi che simili azioni produrrebbero al sistema delle p.a.

La riorganizzazione dello Stato periferico è assolutamente necessaria, ma non è semplice e non può essere superficiale. Bisogna, specialmente per quanto riguarda gli organismi metropolitani, definire competenze e funzioni che non possono essere quelle di un ente di secondo livello”.

“In questa direzione – ha concluso il presidente della provincia di Napoli e componente dell’Ufficio dell’Upi Antonio Pentangelo –  si innesta anche la petizione lanciata dalla nostra amministrazione per l’elezione a suffragio universale e diretto degli organi di governo della Città metropolitana”.

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