Soldati e blindati nella strada principale davanti al palazzo presidenziale; carri armati davanti alla Tv di Stato; elicotteri da combattimento sorvolano Piazza Tahrir. Chiusi gli accessi a Rabaa al Adauiya, la piazza nella parte orientale del Cairo dove sono concentrate decine di migliaia di sostenitori del presidente Mohamed Morsi. Scontri e morti nella notte. Il Cairo e’ in mano all’Esercito. La Costituzione egiziana e’ sospesa per un breve periodo di transizione e il presidente della Corte Costituzionale, Adli Mansour, assume l’incarico di capo dello Stato ad interim. La Corte definira’ una nuova legge elettorale per elezioni anticipate, presidenziali e parlamentari.

Scaduto l’ultimatum dell’esercito a Mohamed Morsi, il presidente egiziano e’ rimasto isolato e i blindati sono tornati nelle strade del Cairo. Ieri i militari egiziani hanno conunicato ufficialmente a Mohamed Morsi che dalle 19 non e’ piu’ presidente e capo dello Stato. Nella notte e’ stato separato dai propri piu’ stretti collaboratori, arrestati insieme a lui, e trasferito dal quartier generale al Cairo del corpo di elite della Guardia Repubblicana, dove era inizialmente stato trattenuto nel proprio ufficio agli arresti domiciliari, alla sede del ministero della Difesa: lo ha reso noto Gehad al-Haddad, esponente di punta dei Fratelli Musulmani cui fa capo lo stesso ormai ex presidente dell’Egitto nonche’ figlio di Essam al-Haddad, portavoce e braccio destro di Morsi, anch’egli detenuto insieme, tra gli altri, a Saad al-Katatni e a Rashad Bayoumi, rispettivamente numero uno del Partito per la Liberta’ e la Giustizia, braccio politico dei Fratelli Musulmani, e numero due dei vertici religiosi del movimento islamista, altri dirigenti del quale sono attualmente ricercati. I cellulari di tutti gli interessati sono stati confiscati, o comunque resi inutilizzabili. Fonti delle Forze Armate hanno confermato dal canto loro che Morsi si trova in “custodia preventiva”, senza peraltro specificare dove, per i “preparativi finali”: frase sibillina che sembrerebbe alludere all’ipotesi di un’incriminazione del’ex capo dello Stato per essere evaso di prigione durante la rivolta che nel febbraio 2011 condusse alla caduta del vecchio regime di Hosni Mubarak. L’arresto di Morsi e’ stato eseguito dopo che questi, malgrado fosse appena stato deposto dai militari per decreto, aveva lanciato al Paese un messaggio di sfida nei confronti dei golpisti, annunciando di considerarsi ancora in carica e di voler resistere. “A un certo punto quella sua retorica minacciosa abbiamo dovuto affrontarla”, hanno commentato le fonti anonime. E poi: “Morsi e’ riuscito a creare inimicizia tra gli egiziani”. Una breve sparatoria e’ risuonata nella notte nel cuore del Cairo, vicino a una moschea nei pressi della quale si erano concentrati un folto gruppo di sostenitori del deposto presidente egiziano Mohamed Morsi: lo hanno riferito fonti dei Fratelli Musulmani, il movimento islamista cui Morsi fa capo, secondo cui ad aprire il fuoco sulla folla, o forse semplicemente in aria stando a una diversa versione fornita da alcuni testimoni oculari, sarebbero stati individui armati la cui identita’ non e’ al momento stata accertata. La zona non e’ piu’ accessibile, giacche’ l’Esercito l’aveva isolata con cordoni di sicurezza fin dell’annuncio del decreto con cui l’ex capo dello Stato e’ stato deposto e la Costituzione sospesa: i soldati hanno via via consentito ai dimostranti gia’ presenti di allontanarsene, ma hanno impedito a chiunque di avvicinarvisi. Al Sisi, d’accordo con l’opposizione e i leader religiosi, ha annunciato la road map che prevede un breve periodo di transizione seguito da elezioni presidenziali e legislative. Sisi ha esordito ricordando che per mesi le forze armate hanno esortato Morsi ad un dialogo di riconciliazione nazionale ma lui ha fallito. Scaduto l’ultimatum, il presidente aveva proposto un governo di coalizione. Ma un suo consigliere ha riferito che si trova nella caserma della Guardia Repubblicana e non e’ chiaro al momento se possa lasciare liberamente il complesso militare, apparentemente confermando la notizia data dalla tv Al Hayat che Morsi si troverebbe agli arresti. Secondo testimoni, l’esercito egiziano ha eretto barriere protettive e ha steso filo spinato intorno alla caserma. Gli Stati Uniti, principale finanziatore delle forze armate egiziane, si dicono “estremamente preoccupati”, hanno invitato le parti ad avviare negoziati per arrivare ad una soluzione pacifica e hanno precisato di non poter confermare che in Egitto sia in corso un golpe. Ma il Pentagono ha ammesso di aver avuto piu’ di un contatto, fino a ieri, con il generale Abdel Fattah al-Sisi, il capo di Stato maggiore dell’esercito, che aveva letto il comunicato con cui i militari avevano dato l’ultimatum a Morsi. Per il dipartimento di Stato, il presidente deve fare di piu’ per rispondere alle richieste del popolo egiziano. Le forze di sicurezza egiziane hanno anche imposto un divieto di espatrio al presidente, al leader della Fratellanza Mohammed Badie e al suo vice Khairat al-Shater. L’azione sarebbe stata attuata in ottemperanza di un ordine di arresto nell’organizzazione di una fuga dalla prigione del 2011. Intanto, la Corte d’Appello egiziana ha confermato una condanna ad un anno di carcere contro il premier Hisham Qandil, ordinando la sua rimozione. E’ caduta cosi’ anche l’ultima testa dei fedelissimi del presidente Mohamed. Qandil era stato condannato ad aprile per non aver rispettato una sentenza di un altro tribunale che aveva previsto la rinazionalizzazione di un’industria tessile svenduta dall’ex rais Hosni Mubarak. Centinaia di soldati hanno sfilato davanti al palazzo presidenziale, mentre blindati hanno circondato la zona della capitale occupata dai sostenitori di Morsi. L’esercito ha precisato che non si tratta di un attacco ai manifestanti ma solo una manovra per impedire un confronto con i dimostranti oppositori, perche’ “l’esercito egiziano appartiene a tutti gli egiziani”. I blindati hanno circondato l’area della moschea di Rabaa Adaweya, nella parte orientale del Cairo, ma anche piazza Tahrir e i dintorni del palazzo presidenziale, in cui stanno manifestando invece gli oppositori del presidente. In precedenza, Morsi aveva rivolto un appello ai suoi sostenitori a “non usare la violenza” per resistere al golpe dei militari in atto. Ma mentre la notte avvolge il Cairo, in tv brillano le stellette di Sissi, che annuncia la fine della sua breve era.

 

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