Si e’ dichiarato “non colpevole” Dzhokhar Tsarnaev, l’unico imputato per l’attentato del 15 aprile alla maratona di Boston. Il giovane ceceno, 19 anni, e’ apparso ieri per la prima volta in aula all’apertura del procedimento nei suoi confronti. Tsarnaev deve rispondere di 30 capi d’imputazione, 17 dei quali comportano la massima pena: ergastolo o pena di morte.
Vestito con la tuta arancione dei detenuti, con il braccio sinistro al collo, il giovane e’ rimasto tranquillo durante la breve udienza, limitandosi a lanciare un bacio verso le sorelle al momento di lasciare l’aula. Fra il pubblico vi erano una trentina di vittime o parenti di vittime dell’attentato, che ha causato tre morti e 250 feriti, alcuni dei quali hanno dovuto subire l’amputazione di uno o piu’ arti. Dzhokhar deve rispondere anche dell’omicidio di una guardia del Mit di Boston, uccisa nella notte in cui lui e il fratello maggiore Tamerlan sono stati individuati dalla polizia, pochi giorni dopo l’attentato. Durante la caccia all’uomo Tamerlan e’ stato ucciso, mentre Dzhokhar e’ stato ferito. Secondo l’accusa, i due fratelli hanno compiuto assieme l’attentato alla maratona. Il processo, al quale saranno chiamati a deporre fra gli 80 e i 100 testimoni, riprendera’ il 23 settembre e dovrebbe durare dai tre ai quattro mesi.