“Chiedo un nuovo atto di fiducia al governo che ho l’onore di presiedere”. Lo ha detto Enrico Letta intervenendo al Senato nel dibattito sulla mozione di sfiducia ad Alfano presentata da Sel e Movimento 5 stelle. “Rispetto alla conduzione del governo e alle battaglie politiche necessarie” per affrontare le emergenze del Paese “non vorrei che su di me si commettesse un errore di valutazione”, ovvero che “la buona educazione venisse scambiata per debolezza”.
Il premier si e’ rivolto agli italiani chiedendo loro di avere “piena fiducia nella mia determinazione”. “Non ho alcuna intenzione di deludervi e non vi deludero'”, ha assicurato. “Al Parlamento ho riferito sempre tutto”, ha proseguito Letta, definendo il caso Shalabayeva “una vicenda dolorosa”, “un motivo di imbarazzo e di discredito”. “Abbiamo scelto la linea della trasparenza totale”, ha aggiunto.
Nel caso ci sono “fatti che ci lasciano attoniti” a cominciare dal “comportamento inaudito dell’ambasciatore kazako” a Roma, ha puntualizzato il premier, che ha voluto rimarcare la determinazione a non “cedere al tic del complotto”, ribadendo che “emerge chiaro il non coinvolgimento di Alfano” nelle fasi decisionali dell’affaire. Secondo il presidente del Consiglio, la relazione del capo di polizia Pansa sul ‘caso Shalabayeva’ “non fa sconti”, vengono ricostruiti “fatti che nel 2013 non sono intollerabili”. “Non abbiamo intenzione di mollare la presa”, ha aggiunto Letta, “ci sono ancora oscure motivazioni”.
Il premier ha parlato di “inaudito comportamento dell’ambasciatore del kazako”, di “inammissibili pressioni”, di “sconcerto”. “Si e’ agito senza cautela. Continueremo ad agire per fare chiarezza”, ha annunciato, aggiungendo che “interverremo su norme e regole di ingaggio” per casi come quello dell’estradizione di Alma Shalabayeva.