La Corte Suprema della Repubblica autonoma russa della Mordovia esamina oggi il ricorso di Nadia Tolokonnikova, una delle attiviste delle Pussy Riot, contro la decisione di un Tribunale minore di negarle la liberta’ condizionale. La giovane, madre di una bambina piccola, e’ arrivata in aula con i suoi avvocati. Nadia, insieme alla compagna Maria Alyokhina, sta scontando una condanna a due anni di colonia penale per ‘teppismo motivato da odio religioso’.
Insieme ad altre tre attiviste del gruppo punk-femminista, inscenarono una performance anti-Vladimir Putin a febbraio 2012 nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. All’altra Pussy Riot arrestata l’anno scorso, Ekaterina Samutsevitch, e’ stata concessa la sospensione della pena nel processo d’appello svoltosi a ottobre. Nadia si era invece vista respingere la prima istanza di liberta’ condizionale lo scorso aprile, quando un tribunale della Mordovia confermo’ il giudizio delle autorita’ carcerarie, secondo le quali il rilascio della militante sarebbe stato prematuro, visto che non vi era stato alcun segno di pentimento. Le speranze di vedere accolta la richiesta odierna sono deboli. Solo due giorni fa, infatti, un Tribunale di Perm ha respinto la stessa istanza avanzata da Alyokhina, sentenziando che la ragazza dovra’ rimanere in carcere fino a fine pena.