E’ stato catturato nel corso della notte Piero Loddo, 24enne di Gonnesa, ma residente a Nuraxi Figus (Carbonia Iglesias), che ieri pomeriggio dopo un diverbio ha sparato l’asta di un fucile da pesca al padre della sua fidanzata, Ignazio Loddo, 50enne ristoratore di Portoscuso, colpendolo in pieno volto, all’altezza dell’occhio e facendo penetrare l’asta con l’arpione per ben 12 centimetri nel cranio.
Ora e’ accusato di tentato omicidio preterintenzionale. L’uomo colpito non e’ morto, ma le sue condizioni sono disperate. I medici con una delicata operazione chirurgica al cervello, sono riusciti ad estrarre l’arpione dal cranio. I due protagonisti hanno lo stesso cognome ma non sono parenti. Piero Loddo secondo la prima ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Iglesias, coordinati dal capitano Nicola Pilia, si sarebbe presentato a Portoscuso di fronte al ristorante di Ignazio Loddo, nel lungomare Cristoforo Colombo, gia’ con il fucile da pesca. Il ristoratore avrebbe detto al giovane di lasciar perdere la relazione con la figlia e per tutta risposta il giovane ha premuto il grilletto dell’arbalete, poi sequestrato dai carabinieri, centrandolo alla testa. Una scena alla quale hanno assistito decine di persone, tutte sentite dai militari, che non lasciavano spazio a dubbi sull’azione del 24enne. Immediatamente e’ stato chiamato il 118 che ha trasportato l’uomo all’ospedale ‘Sirai’ di Carbonia. I medici hanno dovuto chiamare i vigili del fuoco per tagliare l’asta conficcata nel cranio ed eseguire una Tac d’urgenza. Da Carbonia l’uomo e’ stato trasferito nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Brotzu di Cagliari, dov’e’ stato stabilizzato e tenuto in coma farmacologico. L’asta era conficcata in una parte vitale del cervello e le alette dell’arpione, aprendosi, avrebbero causato danni gravissimi. Decine di militari della compagnia di Iglesias e di Carbonia sono stati impegnati nelle ricerche di Piero Loddo tra Nuraxi Figus e Portoscuso, e lo hanno preso intorno a mezzanotte, nelle campagne del centro marino. Per tutta la notte e’ stato interrogato poi portato nel carcere di Buoncammino a Cagliari.