Si consuma in Cina l’ultimo scandalo nato sulla rete, con protagonista il social network Weibo, la piattaforma di microblogging che fa le veci di Twitter. Quattro giudici di Shanghai sono stati sospesi dalle loro funzioni per avere frequentato delle prostitute. Le accuse nei loro confronti sono state diffuse da un uomo che si fa riconoscere solo con il suo cognome, Ni.

I nomi piu’ in vista sono quelle dei giudici Chen Xueming e Zhao Minghua dell’Alta Corte del Popolo di Shanghai. Oltre ai quattro sarebbe coinvolta anche una quinta persona, la cui identita’ e’ rimasta ignota. Nella giornata di oggi, l’Alta Corte del Popolo di Shanghai ha annunciato sul suo account Weibo la sospensione del giudice e di altri tre funzionari. Ni ha postato immagini su Weibo che documentano un incontro tra i cinque uomini e alcune prostitute, incontrate in un resort dopo una cena. Ni, secondo quanto riporta il Global Times, seguiva uno dei quattro funzionari della magistratura, Zhao Minghua, da oltre un anno, dopo che nel 2009, un suo verdetto gli era costato un forte esborso. L’incontro con le prostitute non sarebbe stato un episodio isolato: le visite ai nightclub equivoci sarebbero state piuttosto frequenti nel periodo in cui Ni teneva sotto sorveglianza il giudice. Il caso dei quattro giudici non e’ il solo che vede al centro funzionari pubblici e il mondo della prostituzione. il mese scorso era stato condannato a 13 anni di carcere Lei Zhengfu, funzionario di Chongqing che a novembre scorso era stato ripreso durante un incontro con una prostituta: assieme a lui sono rimasti coinvolti nello scandalo circa altri venti funzionari. L’accusa principale per Lei e’ e quella di corruzione, cosi’ come per corruzione e’ stato condannato Liu Tienan, il numero due della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, l’agenzia governativa di pianificazione economica, che a maggio era stato rimosso dal suo posto. Tra le altre accuse, Liu ha dovuto spiegare i rapporti con un’amante che aveva minacciato di morte. Il caso di Shanghai ha tutti gli elementi delle accuse piu’ comuni per i funzionari che vengono defenestrati: il rapporto con il mondo della prostituzione e lo svelamento su internet degli scandali che li riguardano. Il ruolo di Weibo e’ stato spesso decisivo per condannare un funzionario di medio o alto livello: era capitato gia’ nei primi giorni della campagna contro la corruzione voluta da Xi Jinping, a novembre, con un funzionario del Gansu, che era stato fotografato in occasioni ufficiali con diversi orologi da polso, tutti pezzi da collezione. Oppure, nel mirino della Commissione Disciplinare del partito, sono finiti i detentori di diversi appartamenti o ville, sbugiardati sui social media prima e costretti a rispondere dei loro possedimenti di fronte a un giudice, poi. Nei primi sei mesi dell’anno, scrive la Xinhua, sarebbero oltre tredicimila i funzionari, soprattuto a livello locale, sotto indagine per avere arrecato danno all’interesse pubblico. Quasi diecimila di questi casi riguardano l’appropriazione indebita o la corruzione.

 

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