“Viviamo in un momento di crisi che tocca vari settori dell’esistenza, non solo quello dell’economia, della finanza, della sicurezza alimentare, dell’ambiente, ma anche quello del senso profondo della vita e dei valori fondamentali che la animano”.
Papa Francesco lo scrive nel suo impegnativo Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale, reso noto oggi. “Anche la convivenza umana – denuncia – e’ segnata da tensioni e conflitti che provocano insicurezza e fatica di trovare la via per una pace stabile”. “In questa complessa situazione, dove l’orizzonte del presente e del futuro sembrano percorsi da nubi minacciose, si rende ancora piu’ urgente – sottolinea Papa Bergoglio – portare con coraggio in ogni realta’ il Vangelo di Cristo, che e’ annuncio di speranza, di riconciliazione, di comunione, annuncio della vicinanza di Dio, della sua misericordia, della sua salvezza, annuncio che la potenza di amore di Dio e’ capace di vincere le tenebre del male e guidare sulla via del bene”. Secondo il Pontefice, “l’uomo del nostro tempo ha bisogno di una luce sicura che rischiara la sua strada e che solo l’incontro con Cristo puo’ donare”.
“Portiamo a questo mondo, con la nostra testimonianza, con amore, la speranza donata dalla fede! La missionarieta’ della Chiesa non e’ proselitismo, bensi’ testimonianza di vita che illumina il cammino, che porta speranza e amore. La Chiesa – ripete ancora una volta Francesco – non e’ un’organizzazione assistenziale, un’impresa, una ONG, ma e’ una comunita’ di persone, animate dall’azione dello Spirito Santo, che hanno vissuto e vivono lo stupore dell’incontro con Gesu’ Cristo e desiderano condividere questa esperienza di profonda gioia, condividere il Messaggio di salvezza che il Signore ci ha portato”. “Vorrei incoraggiare tutti – confida ancora Bergoglio nel testo diffuso oggi – a farsi portatori della buona notizia di Cristo e sono grato in modo particolare ai missionari e alle missionarie, ai presbiteri fidei donum, ai religiosi e alle religiose, ai fedeli laici, sempre piu’ numerosi, che, accogliendo la chiamata del Signore, lasciano la propria patria per servire il Vangelo in terre e culture diverse”. Il Pontefice infine vuole anche sottolineare “come le stesse giovani Chiese si stiano impegnando generosamente nell’invio di missionari alle Chiese che si trovano in difficolta’, non raramente Chiese di antica cristianita’, portando cosi’ la freschezza e l’entusiasmo con cui esse vivano la fede che rinnova la vita e dona speranza”.