Washington raffredda le relazioni con Mosca. “Serve una pausa tra noi”, ha detto Barack Obama, nel corso di una conferenza stampa. Obama rimpiange il tempo in cui Dmitry Medvedev era capo del Cremlino. “Con lui vi sono stati progressi tra noi” mentre con Vladimir Putin si e’ assistito a una “maggior retorica antiamericana”.
Con il ritorno di Putin al Cremlino, ha sottolineato Obama, quelle relazioni che con Medvedev erano migliorate hanno visto “una accentuazione della retorica antiamericana, che si e’ concretizzata nella riesumazione di vecchi stereotipi della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russia”. Ma c’e’ dell’altro, a frenare un disgelo forse mai cominciato per davvero. “Francamente – ha aggiunto Obama – vi e’ un intero arco di temi in cui non abbiamo visto progressi da parte della Russia” e non si tratta di “cattive relazioni con Putin”. Oltre al caso Snowden, l’ex contractor del Nsa al quale il Cremlino ha concesso l’asilo, restano insoluti sul tappeto i nodi relativi alla crisi siriana e allo scudo missilistico, per non parlare dei diritti civili.
“L’ultimo episodio (il caso Snowden, ndr) si aggiunge ad altri, come la Siria e i diritti umani. Serve una pausa – ha sottolineato Obama – per ricalibrare i nostri rapporti”