Una risposta “positiva” ma “parziale”, e che sostanzialmente, “difetta di coraggio”. Cgil, Cisl e Uil Scuola giudicano cosi’, interpellati dall’AGI, il via libera del Consiglio dei ministri all’assunzione a tempo indeterminato per il nuovo anno scolastico di 672 dirigenti scolastici e 11.268 unita’ tra docenti ed educatori. Per tutti e tre i sindacati, il grande nodo irrisolto resta quello del personale tecnico-amministrativo e della mancata autorizzazione degli oltre 3.500 ruoli Ata.

“Nessuna sorpresa, i numeri sono quelli che conoscevamo – ammette Domenico Pantaleo, segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil – docenti ed educatori sono quelli che sapevamo ma mancano i posti Ata, per quali non c’e’ ancora l’ok del ministero dell’Economia”. Secondo Pantaleo, “a monte di questa decisione c’e’ il problema dei docenti dichiarati inidonei che dovrebbero transitare nei ruoli tecnico amministrativi senza averne probabilmente ne’ l’attitudine ne’ la propensione fisica: per noi e’ una norma da cancellare, ma la verita’ e’ che fino a quando il nodo non verra’ sciolto la situazione restera’ bloccata. L’ennesima discriminazione per lavoratori che invece rivestono una funzione centrale”. Anche Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, parla di “sostanziale rispetto del piano triennale, sottoscritto con il precedente governo, che prevedeva l’immissione in ruolo di 30mila docenti il primo anno e di 21mila l’anno scorso, cui si aggiungono gli oltre 11mila di quest’anno”. Il problema e’ che “si poteva fare di piu’, perche’ i posti vacanti erano oltre 25mila e il piano e’ stato attuato in senso riduttivo, autorizzando il solo turn over, ‘attutito’ dalla legge Fornero e dal prolungaento del servizio”.

Ma quello che e’ davvero “inaccettabile” – secondo Scrima – e’ “la mancata autorizzazione dei 3.730 ruoli Ata”, a conferma della “scarsa considerazione per un personale che e’ invece indispensabile per il funzionamento della scuola”. Da qui l’invito del segretario della Cisl Scuola al ministero dell’Economia a “fare uno sforzo, a dimostrarsi sensibile ai problemi della scuola non solo a parole, per garantirne la funzionalita’”. Anche per Massimo Di Menna, segretario generale Uil Scuola, “l’autorizzazione all’immissione in ruolo di docenti ed educatori nel rispetto del piano triennale sottoscritto e’ di per se’ positiva” ma “le cattive notizie riguardano il blocco del contingente Ata, posti che vanno comunque coperti con precari”. Di Menna definisce l’atteggiamento del governo “incomprensibile”, “da correggere” il prima possibile. Anche per lui il mancato ok del ministero dell’Economia va spiegato con “l’attesa di chiarimenti sull’eventuale passaggio nei ruoli amministrativi del personale docente dichiarato inidoneo all’insegnamento”. E c’e’ anche un altro problema, quello delle migliaia di posti vacanti coperti con contratti a tempo: “andrebbero previsti contratti di durata non annuale, ma piu’ lunga”, sia per “garantire la continuita’ didattica” sia per “andare incontro alle legittime aspettative dei lavoratori”.

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