“Siamo assolutamente contrari – dichiara Alessandro Gatto, referente del settore rifiuti ed inquinamento del WWF agro aversano-Napoli nord e litoralo domizio – alla realizzazione di un impianto di incenerimento dei rifiuti a Giugliano in Campania per smaltire le cosiddette“ecoballe” di “Taverna del Re” o altro tipo di rifiuto.
Innanzitutto perché il WWF è contrario ad ogni forma di incenerimento dei rifiuti, per evitare ulteriori inquinamenti dell’ atmosfera, del suolo e delle acque che potrebbero essere evitati con soluzioni diverse dall’incenerimento (Riduzione dei rifiuti, riciclaggio degli stessi e compostaggio della frazione “umida”). Poi perché quelle “ecoballe” contengono rifiuti non meglio definiti. Si tratta di rifiuti non omogenei e indifferenziati. Potrebbero esserci anche grosse quantità di rifiuti pericolosi o che diventano pericolosi durante la combustione. Non dimentichiamo che l’incenerimento di rifiuti produce un grandissimo quantitativo di tantitssimi tipi di agenti inquinanti. Le molecole più famose, ma non certo le uniche pericolose, sono le tetraclorodibenzodiossine (le cosiddette DIOSSINE) e i tetraclorodibenzofuarni. Ma poi un inceneritore produce un’enorme miriade, a volte sconosciuta, di sostanze chimiche pericolosissime, che vengono rilasciate non solo nell’atmosfera attraverso il camino dell’impianto ma anche attraverso le ceneri pesanti (che sono circa il 30%, in peso della massa introdotta nell’impianto: ad esempio se si bruciano 100 chili di rifiuti, 30 chili di questi diventeranno ceneri che dovranno essere allocate in discariche specializzate ad accogliere questo tipo di rifiuto altamente tossico e pericoloso), ed attraverso le acque di lavaggio dei fumi del processo di combustione. Infine, non si devono dimenticare le polveri ultrasottili: le cosiddette NANOPARTICELLE (cioè particelle infinitamente piccole, delle dimensioni di qualche nanometro. Queste nanoparticelle hanno la gravissima capacità di arrivare fino a dentro il nucleo delle cellule, andando a danneggiare direttamente il DNA ivi contenunto). Quindi, mentre in tutte le parti del mondo, Europa in testa, si sta procedendo al definitivo abbandono di questa metodica di trattamento dei rifiuti, in Italia e soprattutto in Campania, assistiamo solo al dibattito sugli inceneritori e mai sugli impianti di compostaggio per il trattamento dei rifiuti umidi che sono fondamentali per ottimizzare la raccolta differenziata.” “La realizzazione di un eventuale inceneritore a Giugliano è pura follia, perché andrebbe ulteriormente a peggiorare le condizioni ambientali di un territorio già pesantemente inquinato da ogni sorta di rifiuti tossici. Un territorio – continua Stefano Franciosi, presidente del WWF Lago Patria – quello di Giugliano e di Villa Literno, già continuamente martoriato da tantissimi episodi di disastri ambientali ed in attesa da più di dieci anni solo di una urgente bonifica. Tra l’altro la zona della centrale ENEL, dove vorrebbero realizzare questo inceneritore, si trova a soli 2 chilometri di distanza, in linea d’aria, dalla scuola del 4° circolo di Varcaturo “.