NAPOLI – Rapporti opachi con il mondo della politica e dell’imprenditoria, informazioni riservate su inchieste giudiziarie, che sarebbero state acquisite e poi “vendute” agli indagati in cambio di favori e regali. L’inchiesta sulla cosiddetta P4, la presunta associazione segreta creata,

secondo i magistrati, allo scopo di condizionare la politica e la pubblica amministrazione, approda stamattina per la prima volta in un’aula di dibattimento. E’ fissata per le 9.30 la prima udienza davanti alla prima sezione del Tribunale (presidente Vincenzo Lomonte) del processo nei confronti dell’uomo d’affari Luigi Bisignani, agli arresti domiciliari, e di Alfonso Papa, parlamentare del Pdl e magistrato che negli anni scorsi ha svolto l’attività di pubblico ministero alla procura di Napoli. Un dibattimento in cui tuttavia la P4 (definizione giornalistica, che non compare in alcun atto dell’inchiesta) rimane sullo sfondo. Sì, perché le imputazioni contestate ai due imputati, rinviati a giudizio con rito immediato il 5 settembre scorso, non riguardano le accuse di associazione per delinquere e associazione segreta: sull’ipotesi associativa si attende infatti la pronuncia della Cassazione, prevista il 7 novembre, dopo che il Tribunale del Riesame di Napoli aveva stabilito la sussistenza di tale reato. Il processo che si apre domani dunque riguarda altre accuse: a Bisignani sono addebitati tre episodi di favoreggiamento in relazione all’acquisizione di notizie riservate, mentre Papa è chiamato a rispondere di concussione, corruzione e estorsione. Secondo i pm il parlamentare avrebbe utilizzato le informazioni per ottenere regali e incarichi professionali: si sarebbe rivolto direttamente agli imprenditori prospettando aggiustamenti dalle inchieste vere o presunte a loro carico. I tre – Alfonso Gallo, Marcello Fasolino e Luigi Matacena – sono indicati nel capo di imputazione come vittime dei reati e in quanto tali potrebbero decidere domani di costituirsi come parti civili. L’udienza dovrebbe essere dedicata alle questioni procedurali a al deposito della lista dei testimoni da parte dei pubblici ministeri Francesco Curcio e Henry John Woodcock e degli avvocati del collegio di difesa: Fabio Lattanzi e Gianpiero Pirolo, legali di Bisignani, e Giuseppe D’Alise e Carlo Di Casola, difensori di Papa. Papa sarà in aula al contrario di Bisignani, il quale, a quanto si è appreso, non intenderebbe partecipare all’udienza. Il parlamentare da quando è stato arrestato in seguito all’autorizzazione della Camera dei deputati ha ricevuto frequenti visite in carcere da parlamentari che hanno denunciato il suo stato di prostrazione psicologica. “E’ un uomo molto diverso dalle immagini diffuse sui media. Un uomo provato”, ha detto una giornalista di Panorama che ieri ha accompagnato in carcere il deputato del Pdl Luigi Vitali, il quale aveva parlato di trattamento “ai limiti della tortura” riservato a Papa dai magistrati. Numerose le richieste trasmesse ai giudici della prima sezione del Tribunale da parte di fotografi e operatori televisivi per autorizzare la ripresa delle immagini. Ad alcuni reporter comunque è stato già notificato il provvedimento del presidente Lomonte che nega il permesso ed è difficile che il Tribunale possa tornare sulla decisione anche di fronte all’eventuale parere favorevole delle parti.

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