Bo Xilai è stato riconosciuto colpevole di corruzione, appropriazione indebita e abuso di potere. Per il primo reato è stato condannato all’ergastolo, 15 anni per appropriazione indebita e 7 per abuso di potere. Privato delle proprietà (molto verrà restituito ai governi locali) e dei diritti politici. La corte ha smentito che le dichiarazioni dell’uomo siano state estorte con la forza, rigettando tutte le tesi della difesa.
Il processo si era tenuto dal 22 al 26 agosto scorsi. Secondo diverse fonti di stampa, l’ex ‘principino rosso’ farà appello alla sentenza. Fino alla sua caduta in disgrazia, Bo Xilai era considerato uno degli astri emergenti della politica cinese e destinato ad importanti incarichi. In due processi paralleli, sono stati già condannati sua moglie, Gu Kailai (alla pena di morte commutata poi in ergastolo per l’omicidio e dell’uomo d’affari britannico Neil Heywood) e ad una pena di 15 anni Wang Lijun, ex capo della polizia di Chongqing ed ex braccio destro di Bo Xilai, dalle cui dichiarazioni è cominciata l’indagine che ha portato alla caduta di Bo Xilai. Le fasi salienti dell’ udienza di oggi sono state pubblicate dalla stessa Corte sul suo profilo Weibo, il twitter cinese.