Non si poteva “sostenere un governo delle tasse, un governo così non serve al Paese. Silvio Berlusconi spiega la sua scelta di rompere le larghe intese, e spiega che a questo punto l’unica via è andare al più presto possibile al voto: ‘tutti i sondaggi ci dicono che vinceremo’, rileva. L’ex premier dice anche di essere pronto a votare legge di stabilita’ e rinvio dell’Iva. Ora si trova a dover fare i conti con voci critiche fra i ministri Pdl. Quagliariello, Lorenzin e Lupi dissentono con una scelta che leggono come estremista.
Il ministro Nunzia De Girolamo ribadisce la sua fedeltà, ma ‘da moderata’, a Berlusconi e denuncia come ‘siano sempre più evidenti atteggiamenti, posizioni, radicalismi che poco hanno a che vedere con i valori fondativi del nostro movimento liberale fatto di rispetto delle Istituzioni, senso dello Stato e tolleranza’. Domani alle 17 e’ in programma l’assemblea congiunta dei gruppi Pdl con il Cav. ‘Domani decideremo insieme la linea, sono assolutamente certo che nulla e nessuno ci dividerà e spero che alle prossime elezioni i moderati italiani sapranno restare uniti’, ha detto Berlusconi a Studio Aperto, a proposito dei distinguo nel Pdl. ‘Se Monti, Casini e Giannino non li avrebbero divisi, i moderati avrebbero vinto le ultime elezioni’ afferma.
‘Non credo a nessun governicchio formato da transfughi’, no a un governo ‘dei traditori’: ‘Non lo meriteremmo. Vedo che c’è preoccupazione’ tra i militanti e i dirigenti del Pdl ‘ed è comprensibile’: l’uscita dal governo ‘non è stata una scelta facile o a cuor leggero. Ho avuto ore di incontri e discussioni e alla fine ho preso una decisione assolutamente necessaria’. Così Silvio Berlusconi a Studio Aperto. Il Cav avverte di ‘non farsi ingannare’ dalle ‘maliziose ricostruzioni’: di fronte all’aumento dell’Iva ‘non esistono falchi o colombe, non c’era altra possibilità: ho chiesto ai nostri ministri di non essere complici del misfatto’. Ma c’e’ qualche crepa all’interno del partito. ‘Moltissimi elettori e militanti del Pdl non condividono la deriva estremista del partito, afferma Maurizio Sacconi che attacca i ‘cattivi consiglieri del Presidente Berlusconi’ e chiede ad Angelino Alfano di rappresentare le esigenze di ‘molti’ nel partito. La mia lealtà al presidente Berlusconi – sostiene Alfano- e’ longeva e a prova di bomba. Oggi lealtà mi impone di dire che non possono prevalere posizioni estremistiche estranee alla nostra storia, ai nostri valori e al comune sentire del nostro popolo. Se prevarranno quegli intendimenti, il sogno di una nuova Forza Italia non si avvererà. So bene che quelle posizioni sono interpretate da nuovi Berlusconiani ma, se sono quelli i nuovi berlusconiani, io sarò diversamente ‘berlusconiano’. Immediata la replica di Bondi: il segretario sbaglia a parlare di estremismo nel partito.