Il feretro accolto con calci e pugni e al grido di assassini, un prete lefebvriano aggredito, gli agenti a separare manifestanti e militanti di estrema destra e la cerimonia sospesa. E’ stata una giornata ad altissima tensione quella dei funerali dell’ex capitano SS condannato per l’eccidio delle Fosse Ardeatine: esequie decise – ma a tarda sera non ancora celebrate – ad Albano Laziale, dopo il via libera del prefetto di Roma, contro la volontà del primo cittadino e dopo i tanti “no” arrivati nei giorni scorsi, primi tra tutti quelli del sindaco della capitale e del Vicariato. Ore 14.30 – Arriva la notizia che il rito funebre si terra’ in forma privata nell’Istituto San Pio X ad Albano Laziale, che appartiene ai Lefebvriani, i padri ultraconservatori.
Ore 15.20 – Il sindaco di Roma Ignazio Marino liquida con un “non mi risulta” le voci sull’ipotesi che la salma sarà cremata nella capitale. Ore 15.30- “Stiamo valutando come non far svolgere i funerali di Priebke qui nel nostro comune. E’ una ferita lacerante. Sicuramente non consentiremo la tumulazione”, dichiara il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini. Ore 16.00 – Comincia la protesta nel paese del Lazio: un gruppo di cittadini espone uno striscione davanti alla Chiesa dei funerali con su scritto “Priebke Boia” e grida “lo portino alla discarica”. Ore 16.10 – Dal Policlinico Gemelli di Roma parte,scortato da sei auto, il carro funebre con la salma di Priebke. Intanto il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici definisce i lefebvriani “una setta ostile” agli ebrei. Ore 16.20 – Il sindaco di Albano annuncia di aver firmato l’ordinanza per impedire il passaggio della salma di Priebke. Davanti alla Chiesa di San Pio V primi momenti di tensione ad tra le forze dell’ordine e alcuni manifestanti anti-Priebke Ore 16.45 – Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro revoca l’ordinanza del sindaco. E il primo cittadino di Albano fa sapere che dopo i funerali la salma sarà riportata a Roma per la cremazione. Ore 17.10 – La folla tenta di aggredire un prete lefebvriano, che tra urla e spintoni entra nella Chiesa protetto dalle forze dell’ordine. Ore 17.25 – Il carro funebre con la salma di Priebke viene preso a calci e pugni dai manifestanti e a stento entra in chiesa, assediato dai manifestanti che urlano ‘assassini’ e ‘boia’. Nel parapiglia una donna ha un malore e sviene. Ore 17.40 – Gli agenti in tenuta antisommossa dividono i manifestanti dai gruppi di estrema destra che fanno il saluto fascista e gridano ‘boia chi molla’. Tra i presenti il leader di Militia, Maurizio Boccacci, e militanti dell’organizzazione. Ore 17.45 – La Prefettura di Roma chiarisce che sono stati i familiari di Priebke a chiedere il funerale religioso e che gli unici a rendersi disponibili sono stati i sacerdoti lefebvriani di Albano Laziale. Ma per l’Associazione partigiani della capitale si tratta di una decisione inaccettabile. Ore 19.50 – La cerimonia funebre – a porte chiuse e riservata ad amici e parenti, come aveva spiegato il legale di Priebke Paolo Giachini – viene sospesa dal sacerdote dopo che il prefetto di Roma vieta l’ingresso nella Cappella ad un gruppo di appartenenti all’estrema destra. Ore 20.15- Prende corpo l’ipotesi di un annullamento della cerimonia funebre: il sacerdote celebrante si sarebbe tolto i paramenti ed avrebbe lasciato il luogo della cerimonia Ore 20.25 – Arriva la notizia che la salma di Priebke per la prossima notte resterà ad Albano Laziale. Sembra cosi’ allontanarsi l’ipotesi della cremazione già stasera nel Cimitero di Prima Porta a Roma. Ore 21.12 – Il legale dice di aver rimesso il suo mandato e di non aver autorizzato lui il rito “perchè mancavano i familiari e gli amici più stretti”. Ore 21.22 – Scontri tra militanti di estrema destra e manifestanti anti-Priebke davanti alla chiesa. Durano pochi minuti. Al termine due persone vengono fermate.