RECALE – La vicenda del furto di mille euro dal comando di Polizia Municipale del Comune di Recale ha destato scalpore in città. Stanno indagando le autorità giudiziarie e le forze dell’ordine ma, non essendo stato ritrovato alcun segno di effrazione, i sospetti potrebbero ricadere su chi fosse impropriamente in possesso delle chiavi del blindato.

Alcune dichiarazioni sui media hanno quindi alimentato il sospetto che il ladro fosse da ricercare fra i dipendenti comunali. La diffusione della notizia, non solo sulla carta stampata, ma anche sulla rete e sui social network sta alimentando, fra i cittadini e lettori, un clima di sospetto ed indignazione nei confronti dei dipendenti comunali stessi. Loro malgrado si sono quindi ritrovati sotto i riflettori di una vicenda paradossale ed in un comunicato congiunto ne prendono le distanze. “Siamo ovviamente sorpresi e sconcertati da quanto successo ma condanniamo alcune dichiarazioni che con troppa facilità puntano a colpevolizzare, senza prove certe, chi lavora per l’ente. Le chiavi in possesso della polizia municipale, come appreso, non sono riproducibili e quindi è impossibile che siano in possesso di altri dipendenti al di fuori dei suddetti. Appare alquanto improbabile che un ladro sia stati tanto previdente ad aprire la cassaforte e poi richiuderla accuratamente; pertanto bollare l’accaduto come una responsabilità dei dipendenti comunali, è indegno ed ingiusto nei confronti di chi da tanti anni lavora presso l’ente. Vogliamo, come tutti, che il colpevole venga presto identificato ma non lo si può associare ad una classe di lavoratori. Se richiesto collaboreremo con le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie affinché si faccia subito chiarezza.”

 

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