Un centinaio di associazioni e comitati locali, già operanti o costituiti sull’onda della presa di coscienza popolare del disastro ambientale in atto, si sono andati via via aggregando per fornire punti di riferimento chiari e condivisi alla popolazione allarmata, smarrita, indignata. Il Coordinamento Comitati Fuochi, Cittadini Campani e Rete Commons, già dallo scorso mese di luglio, hanno definito un percorso unitario per dare voce e forza ai cittadini che chiedono verità, che chiedono cibi sicuri, che chiedono di tornare in amicizia con le proprie terre. Questo progetto, appena avviato, vuole dare visibilità alla pluralità di esperienze cresciute nei territori, facendole incontrare a Napoli, da dove il movimento potrà levare le proprie richieste e le proprie proposte al governo regionale, al governo nazionale, al mondo dell’agricoltura in grande sofferenza. Da qui partirà la ricerca di un nuovo orizzonte comune.
Il 16 novembre, su proposta di importanti realtà giovanili, avrà luogo una manifestazione pacifica, forte, determinata. Sarà, al di là dei numeri, una giornata in cui ogni realtà dovrà sentirsi protagonista, ma in cui si parlerà con un’unica voce. Questa voce alzerà un grido tanto alto da raggiungere il cielo: “Innanzitutto la vita, innanzitutto i bambini!” Ci si chiede la nostra posizione circa l’iniziativa lanciata dal sito “Terra dei Fuochi” per il 26 ottobre. Noi, pur essendo sempre solidali con chi diffonde la coscienza dei gravissimi problemi in atto, riteniamo che la responsabilità di chiamare la gente a scendere in strada debba sempre far capo a entità ben individuabili e valutabili per l’opera che svolgono nei loro territori. Ciò non è possibile nel caso dell’iniziativa lanciata dal sito “Terra dei Fuochi”, del quale sempre meno condividiamo l’indirizzo, proprio perché non nasce dai territori e dalle realtà ivi operanti ma unicamente on line come fenomeno di pura aggregazione emotiva. Sempre più, invece, la gente chiede ai collettivi realmente vivi e operanti sul territorio, e da cui si sente moralmente rappresentata, proposte concrete con cui contrastare i provvedimenti che i pubblici poteri intendono attuare applicando ricette analoghe a quelle che hanno prodotto l’attuale disastro. A tutti chiediamo il massimo impegno perché il 16 novembre la gente offesa e colpita nei fondamentali diritti possa davvero mettersi in cammino a testa alta, come fa un popolo. E’ sotto gli occhi di tutti, inoltre, il tentativo in atto di mettere agricoltori e consumatori gli uni contro gli altri, così come quello di far ripartire, sotto forma di bonifiche, l’economia del disastro ambientale finanziato con denaro pubblico. Il 16 novembre tutto ciò si scontrerà contro un muro di resistenza eretto da cittadini sempre più consapevoli e combattivi. I giovani di san Cipriano di Aversa hanno recentemente scritto, “qui sta nascendo la nuova Italia”. Noi ne siamo certi.