Sono 46 milioni le telefonate spiate in Italia in un mese dalla National Security Agency. Lo rivela il sito web “Cryptome”, considerato una sorta di precursore di Wikileaks, che ha pubblicato le medie mensili dei dati relativi al periodo compreso tra il 10 dicembre 2012 e l’8 gennaio del 2013. In Germania, nello stesso arco di tempo sono stati tracciati 361 milioni di “metadati” in 30 giorni. Nel mondo, Stati Uniti compresi, le telefonate spiate in un mese dalla Nsa sono state 124,8 miliardi.
In Francia le telefonate finite nelle maglie degli 007 Usa sono state 70 milioni, in Spagna 61 milioni e in Olanda 1,8 milioni. I dati pubblicati da Cryptome riguardano il programma della Nsa denominato “Boundless Information” (Informazioni senza limiti) e coincidono con le cifre relative alla Francia gia’ rivelate da “Le Monde” e con i dati sulla Spagna pubblicati dal “El Mundo”. Il quotidiano spagnolo ha stretto un accordo con il giornalista Glenn Greenwald (il depositario dei segreti di Edward Snowden la talpa del Nsagate) che ha firmato l’articolo relativo alla Spagna da Rio de Janeiro insieme a German Aranda. I metadati tracciati riguardano soltanto i numeri di telefono e la durata delle chiamate: ma in Spagna si tratta di un delitto di carattere penale. Il documento sulle telefonate spiate di Cryptome contiene una serie di grafici, con colonne che indicano i flussi intercettati. In Italia il giorno di picco, con oltre 4 milioni di telefonate spiate, e’ il 13 dicembre del 2012. In Pakistan le telefonate intercettate in un mese risultano 12.76 miliardi, in Afghanistan 21,98 miliardi, in India 6,28 miliardi, in Iraq 7,8 miliardi, in Arabia Saudita 7,8 miliardi, negli Usa 3 miliardi, in Egitto 1,9 miliardi, in Iran 1,73 miliardi e in Giordania 1,6 miliardi. Intanto la National Security Agency americana “ha posto fine al programma avviato per spiare il cancelliere tedesco Angela Merkel e un certo numero di altri leader del mondo”. Lo scrive il Wall Street Journal, precisando che il programma e’ stato sospeso in seguito “ad un esame interno all’amministrazione Obama avviato la scorsa estate che ha rivelato alla Casa Bianca l’esistenza dell’operazione”. Il generale Keith Alexander, capo dimissionario della National Security Agency non ricevera’ la delegazione composta da 9 parlamentari Ue arrivati a Washington per avere chiarimenti sul ” datagate”. I parlamentari incontreranno cosi’ Robert Litt, consigliere generale della Direzione dell’intelligence nazionale e poi, alla Casa Bianca, Karen Donfried, direttrice degli Affari europei al Consiglio nazionale della sicurezza.