“Più volte sono intervenuto, su richiesta del sindaco di Castel Volturno Antonio Scalzone, presso consiglieri e assessori della sua amministrazione per evitare che lo sfiduciassero. Bastava che mi presentassi a loro per ottenere quello che volevo”.

A parlare, al processo Eco4 in cui è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa l’ex sottosegretario Nicola Cosentino, è l’ex reggente del clan Bidognetti dal 2001 al 2005 Luigi Guida detto “o’ drink”, oggi pentito. Scalzone, ha terminato regolarmente il suo mandato di sindaco di Castel Volturno nel marzo del 2005. Guida, rispondendo in sede di controesame alle domande dei difensori dell’ex deputato (Agostino De Caro, Nando Letizia e Stefano Montone), specifica alcune circostanze di cui aveva già parlato nelle precedenti udienze (è stato sentito per la prima volta il 6 maggio scorso, ndr), in cui ha lanciato dure accuse all’amministrazione del comune del litorale casertano, tuttora sciolta per infiltrazione camorristiche. Scalzone, sindaco fino al marzo 2005, indagato come il suo successore Francesco Nuzzo per concorso esterno in associazione mafiosa, viene chiamato in causa anche in relazione alla riapertura avvenuta tra il 2003 e il 2004 della discarica Bortolotto di Castel Volturno (fu gestita dai fratelli Orsi e fruttò al clan una tangente mensile di 10-12 mila euro, ndr), di cui Guida ha già dato conto in sede di esame del pm della DDA di NAPOLIAlessandro Milita.

L’avvocato Letizia gli chiede se “è vero che Scalzone e alcuni suoi assessori e consiglieri in quel periodo manifestarono contro la riapertura del sito?” “A me non risulta – risponde Guida – Scalzone qualche volta ha attaccato la camorra ma non me ne sono mai preoccupato perché eravamo vicini tanto che gli avevo imposto anche la nomina dell’ assessore all’ambiente Domenico Giancotti. I politici reclamano spesso contro la mafia per far vedere, ma poi sono uomini nostri”. Guida riporta poi l’episodio in cui Gaetano Vassallo, principale accusatore di Cosentino, gli regalò un fucile a pompa modello “safari” chiedendogli “di gambizzare una persona che aveva investito il nipote che era poi finito sulla sedia a rotelle. Ma io non ho dato seguito alla sua richiesta”. Sul finire dell’udienza il pentito si contraddice quando afferma di aver incontrato Vassallo una decina di volte tra il 2001 e il 2005; tra il 2002 e il 2003 infatti, Vassallo era detenuto per reati legati agli stupefacenti. Si tornerà in aula il 18 novembre per la deposizione di Anna Carrino, ex compagna del boss Francesco Bidognetti oggi collaboratrice di giustizia.

 

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