“Il primo sentimento e’ stato di non volerci credere, che fosse impossibile che capitasse a me tutto questo, e da li’ il rifiuto di prendere in considerazione qualsiasi ipotesi, perche’ tutte sarebbero comunque ingiuste”: Silvio Berlusconi risponde cosi’ a Bruno Vespa che, per il suo ultimo libro, gli domanda se davvero sia stato tentato dall’idea di scegliere i domiciliari “pur di non chiedere niente a nessuno e sottolineare quanto sia ingiusta la sua condanna”.

“Sono stato assalito – confessa l’ex premier – da una profonda indignazione, che da allora non mi ha lasciato mai. Ho molto pensato a quanto soffrirebbero mio padre e mia madre se fossero qui. E mi sono chiesto come avrebbero voluto che mi comportassi. Credo – rivendica – con la stessa dignita’ che mi hanno sempre insegnato”. “I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso…”, si sfoga Berlusconi, rispondendo alla domanda se sia vero che i suoi figli gli hanno chiesto di vendere tutto e di andare via.

Un paragone eccessivo, forse Berlusconi non ha ben chiaro cosa è stato l’Olocausto.

 

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